Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rilievo digitale della demenza: l'AI scopre la demenza non diagnosticata

Con l'obiettivo di crescere per affrontare la formidabile sfida della diagnosi tempestiva della demenza, ricercatori del Regenstrief Institute, della Indiana University e della Miami University stanno conducendo lo studio Digital Detection of Dementia (rilevamento digitale della demenza), una valutazione del mondo reale sull'uso di uno strumento di intelligenza artificiale (AI) da loro sviluppato per identificare precocemente il morbo di Alzheimer (MA) e le demenze correlate nelle cure primarie, l'ambiente in cui la maggior parte degli adulti riceve assistenza sanitaria. Gli individui identificati come cognitivamente deteriorati saranno poi inviati ai servizi diagnostici.


Lo strumento AI, chiamato marcatore digitale passivo (passive digital marker), è un algoritmo di apprendimento automatico che i ricercatori hanno sviluppato, formato e testato. Lo strumento utilizza l'elaborazione del linguaggio naturale per sfoltire le informazioni non strutturate in combinazione con dati strutturati della cartella clinica elettronica di un paziente. Questi potrebbero includere la menzione di problemi di memoria, annotazioni di preoccupazioni vascolari, condizioni di comorbilità o altri fattori potenzialmente legati alla demenza.


Malaz Boustani MD/MPH, autore senior del documento di protocollo dello studio, pubblicato su Trials, ha detto:

"Tra il 50 e l'80% dei casi di demenza non sono riconosciuti dal sistema sanitario negli Stati Uniti e, se si includono pazienti che hanno un lieve deterioramento cognitivo, quel numero potrebbe in realtà salire sopra l'80% di casi che non sono riconosciuti. In questo nuovo studio stiamo valutando l'uso pratico del nostro strumento, da solo e inserito in un sondaggio sugli esiti auto-riferiti dal paziente.

"Sfortunatamente, il pubblico profano crede che non c'è nulla da fare se si scopre che una persona ha il MA, ma non è vero. Negli ultimi 20 anni abbiamo sviluppato, convalidato e gestito un modello di assistenza collaborativa completa per la demenza che riduce l'onere della malattia per il paziente, lo stress del caregiver e i ricoveri inappropriati, mantenendo le persone a casa propria e abbassando i costi complessivi per loro e per il sistema sanitario".


Poche pratiche di cure primarie sono progettate per rilevare tempestivamente il MA. Il tempo limitato con cui i medici di base restano con i pazienti, la necessità di concentrarsi sui problemi di salute che ha portato il paziente in clinica, nonché lo stigma della demenza sono le ragioni principali della mancanza di riconoscimento della condizione, secondo il dott. Boustani.


Inoltre, osserva, non c'è alcuna domanda da parte del pubblico per le diagnosi di demenza, molto probabilmente per lo stigma della demenza, la mancanza di conoscenze pubbliche sui benefici del riconoscimento precoce del MA e le questioni relative alla copertura assicurativa sanitaria.


Il primo aspetto del Digital Detection of Dementia è uno studio clinico, già in corso a Indianapolis che arruola pazienti visti nelle cliniche di assistenza primaria nei centri sanitari qualificati federalmente affiliati a Eskenazi Health. I partecipanti a questo esperimento dovrebbero essere prevalentemente persone nere e residenti in aree urbane. Il secondo esperimento clinico dello studio inizia ai primi 2023 a Miami, in Florida, nelle cliniche di cure primarie dell'Università di Miami. I partecipanti dovrebbero essere prevalentemente ispanici e includere un'alta percentuale di residenti rurali.


Ogni esperimento è uguale e ha tre braccia: (1) approccio di assistenza primaria normale, (2) il marcatore digitale passivo appositamente progettato basato su IA e (3) il nuovo marcatore digitale passivo più un sondaggio appositamente progettato sugli esiti segnalati dal paziente. I pazienti in tutte e tre le braccia saranno seguiti per 2 anni consecutivi per determinare quanti nuovi casi di MA sono stati riconosciuti e documentati nelle cartelle cliniche elettroniche dei pazienti.


I 7.200 partecipanti allo studio previsto (3.600 in Indiana e 3.600 in Florida) devono avere 65 anni o più, almeno una visita di assistenza primaria nell'ultimo anno e essere in grado di comunicare in inglese o spagnolo. Per essere iscritti allo studio si deve dare la disponibilità dei dati delle cartelle cliniche elettroniche degli ultimi tre anni. Le persone che risiedono in una casa di cura o con gravi malattie mentali non sono ammissibili.

[...]

 

 

 


Fonte: Regenstrief Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MJ Kleiman, ...[+7], M Boustani. Digital detection of dementia (D3): a study protocol for a pragmatic cluster-randomized trial examining the application of patient-reported outcomes and passive clinical decision support systems. Trials, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)