Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Accorciamento dei telomeri collegato a segni di Alzheimer nelle scansioni

aug2012nl telomere

I cambiamenti nel cervello causati dal morbo di Alzheimer (MA) sono associati all'accorciamento dei telomeri - i cappucci protettivi delle estremità dei cromosomi che si riducono con l'invecchiamento delle cellule - secondo un nuovo studio condotto da Anya Topiwala dell'università di Oxford in GB, pubblicato il 22 marzo su PLOS ONE.


I telomeri sui cromosomi proteggono il DNA dal degrado, ma ogni volta che una cellula si divide, i telomeri perdono un po' della loro lunghezza. I telomeri brevi sono un segno di stress e invecchiamento cellulare e sono anche associati a un rischio più elevato di disturbi neurologici e psichiatrici.


Attualmente, sappiamo poco sui legami tra lunghezza dei telomeri e i cambiamenti che si verificano nel cervello delle persone con condizioni neurologiche, ma capire quelle relazioni potrebbe dare informazioni sui meccanismi biologici che causano le neurodegenerazioni.


Con uno studio, i ricercatori hanno confrontato la lunghezza dei telomeri nei globuli bianchi con i risultati delle scansioni cerebrali a risonanza magnetica e con le cartelle cliniche elettroniche di oltre 31.000 partecipanti alla UK Biobank, un database biomedico di larga scala e una risorsa di ricerca contenente informazioni anonime genetiche, di vita e sanitarie di mezzo milione di britannici.


L'analisi ha rivelato che i pazienti con telomeri più lunghi tendevano ad avere anche una migliore salute cerebrale: avevano un volume più grande di materia grigia nel cervello in generale e un ippocampo più grande, che si riducono entrambi nei pazienti con MA. I telomeri più lunghi erano anche associati a una corteccia cerebrale più spessa - lo strato esterno e piegato di materia grigia - che si assottiglia con il progredire del MA.


I ricercatori ipotizzano che i telomeri più lunghi potrebbero quindi aiutare a proteggere i pazienti dallo sviluppo di demenza, sebbene non vi fosse alcuna associazione con l'ictus o il Parkinson. Nel complesso, i risultati mostrano che i telomeri più corti possono essere collegati a molteplici cambiamenti nel cervello associati alla demenza.


Questo è lo studio più grande e più ricco di dati eseguito finora sulle relazioni tra la lunghezza dei telomeri e i marcatori della risonanza magnetica nel cervello. Queste associazioni suggeriscono che l'accelerazione dell'invecchiamento nel cervello, come indicato dalla lunghezza dei telomeri, potrebbe rappresentare un percorso biologico che porta alla malattia neurodegenerativa.


Gli autori aggiungono: "Abbiamo trovato associazioni tra la lunghezza dei telomeri, un marcatore di invecchiamento biologico e molteplici aspetti della struttura cerebrale. Ciò può spiegare perché gli individui con telomeri più lunghi hanno un rischio inferiore di demenza".

 

 

 


Fonte: PLOS via ScienceDaily (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Topiwala, ...[+10], SM Smith. Telomere length and brain imaging phenotypes in UK Biobank. PLOS ONE, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)