Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ipertensione a 30 anni associata a salute peggiore del cervello dopo i 70

Un nuovo studio suggerisce che trattare l'ipertensione in gioventù e in mezza età può aiutare a prevenire la demenza e l'Alzheimer

Gray matter with normotension and hypertensionSia negli uomini che nelle donne con ipertensione, si nota una riduzione significativa del volume della materia grigia cerebrale, ma è più forte negli uomini.

Avere la pressione alta da 30 a 40 anni è associato a una salute cerebrale peggiore intorno ai 75 anni, specialmente per gli uomini, secondo un nuovo studio eseguito alla University of California - Davis. La ricerca, pubblicata su Jama Network Open, ha confrontato le scansioni cerebrali a risonanza magnetica (MRI) di anziani che avevano la pressione alta tra i 30 e i 40 anni con quelle di anziani che ce l'avevano normale.


I ricercatori hanno scoperto che il gruppo di pressione alta aveva volumi cerebrali regionali significativamente più bassi e una peggiore integrità della sostanza bianca. Due fattori associati alla demenza. La ricerca ha anche mostrato che i cambiamenti cerebrali negativi in alcune regioni - come una riduzione di materia grigia e del volume della corteccia frontale - erano più forti negli uomini. Notano che le differenze possono essere correlate ai benefici protettivi degli estrogeni prima della menopausa.


"Il trattamento per la demenza è estremamente limitato, quindi identificare il rischio modificabile e i fattori protettivi nel corso della vita è cruciale per ridurre il carico della malattia"
, ha affermato la prima autrice Kristen M. George, assistente prof.ssa nel Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica. “L'ipertensione è un fattore di rischio incredibilmente comune, e curabile, associato alla demenza. Questo studio indica che lo stato di ipertensione nella prima età adulta è importante per la salute del cervello decenni dopo".

 

Ipertensione prevalente negli Stati Uniti

L'ipertensione è una pressione sanguigna più alta del normale. Un livello normale di pressione è inferiore a 130/80 mmHg. I Centri Controllo e Prevenzione Malattie stimano che il 47% degli adulti negli Stati Uniti abbia ipertensione, con un tasso variabile per sesso e razza. Circa il 50% degli uomini ha la pressione alta rispetto al 44% delle donne. Il tasso di ipertensione è di circa il 56% negli adulti neri, il 48% negli adulti bianchi, il 46% negli adulti asiatici e il 39% negli adulti ispanici. Gli afroamericani da 35 a 64 anni hanno il 50% in più di probabilità di avere la pressione alta rispetto ai bianchi.

 

Metodi

I ricercatori hanno esaminato i dati di 427 partecipanti agli studi Kaiser Healthy Aging and Diverse Life Experiences e Study of Healthy Aging in African Americans, con dati sulla loro salute dal 1964 al 1985 per una coorte diversificata di anziani asiatici, neri, latini e bianchi. Hanno ottenuto due letture della pressione da quando i partecipanti avevano un'età compresa tra 30 e 40 anni.


Ciò ha permesso loro di determinare se erano stati ipertesi, in transito all'ipertensione o avevano una pressione normale nella giovane età adulta. Le scansioni di risonanza magnetica dei partecipanti condotte tra il 2017 e il 2022 hanno permesso di cercare in tarda età i biomarcatori di neurodegenerazione e di integrità della sostanza bianca.

 

Risultati

Rispetto ai partecipanti con pressione normale, le scansioni cerebrali di quelli in transito verso la pressione alta o già con pressione alta hanno mostrato volumi cerebrali minori di sostanza grigia, di corteccia frontale e di anisotropia frazionaria (un valore della connettività cerebrale). I punteggi degli uomini con ipertensione erano inferiori a quelli delle donne.


Lo studio incrementa il corpo crescente di prove del fatto che i fattori di rischio cardiovascolare nella giovane età adulta sono dannosi per la salute del cervello in tarda età.


I ricercatori notano che a causa della dimensione del campione, non sono stati in grado di esaminare le differenze razziali ed etniche e raccomandano di interpretare con cautela i risultati relativi alle differenze sessuali. Notano inoltre che i dati di risonanza magnetica erano disponibili solo per un punto temporale in tarda età. Ciò può determinare solo proprietà fisiche, come differenze volumetriche, non prove specifiche di neurodegenerazione nel tempo.


"Questo studio dimostra davvero l'importanza dei fattori di rischio all'inizio della vita e che, per invecchiare bene, devi prenderti cura di te stesso per tutta la vita; la salute del cuore è la salute del cervello"
, ha affermato Rachel Whitmer, autrice senior dello studio, prof.ssa nei dipartimenti di Scienze di Sanità Pubblica e di Neurologia e capo della divisione di Epidemiologia, nonché direttrice associata del Centro Alzheimer della UC Davis. "Siamo entusiasti di essere in grado di continuare a seguire questi partecipanti e di scoprire cosa puoi fare in gioventù per prepararti a un invecchiamento sano del cervello in tarda età".

 

 

 


Fonte: University of California - Davis (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: KM George, ...[+9], C DeCarli, Rachel A. Whitmer. Association of Early Adulthood Hypertension and Blood Pressure Change With Late-Life Neuroimaging Biomarkers. JAMA Netw Open, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.