Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come riesce il cervello ad acquisire gli acidi grassi omega-3 essenziali?

lipid transport across BBBProcesso passo-passo del trasporto di lipidi attraverso la barriera emato-encefalica (Fonte: Ethan Tyler / NIH Medical Arts)

I ricercatori della University of California di LosAngeles (UCLA), del Howard Hughes Medical Institute dell'UCLA e dei National Institutes of Health hanno sviluppato un modello di pesce-zebra che fornisce nuove informazioni su come il cervello acquisisce acidi grassi omega-3 essenziali, incluso l'acido docosahexaenoico (DHA) e l'acido linolenico (ALA).


I loro risultati, pubblicati su Nature Communications, hanno il potenziale di migliorare la comprensione del trasporto lipidico attraverso la barriera emato-encefalica, e le rotture in questo processo che possono portare a difetti alla nascita o a condizioni neurologiche. Il modello può anche consentire ai ricercatori di progettare molecole di farmaci in grado di raggiungere direttamente il cervello.


Gli acidi grassi omega-3 sono considerati essenziali perché il corpo non può produrli e deve ottenerli attraverso gli alimenti, come pesci, noci e semi. I livelli di DHA sono particolarmente elevati nel cervello e importanti per un sistema nervoso sano. I bambini ottengono DHA dal latte materno o da quello in polvere e le carenze di questo acido grasso sono collegate a problemi con l'apprendimento e la memoria.


Per arrivare al cervello, gli acidi grassi omega-3 devono attraversare la barriera emato-encefalica per mezzo del trasportatore lipidico Mfsd2a, che è essenziale per lo sviluppo del cervello normale. Nonostante la sua importanza, gli scienziati non sapevano esattamente come il Mfsd2a trasporta il DHA e altri acidi grassi omega-3.


Nello studio, il team di ricerca fornisce immagini della struttura dell'Mfsd2a del pesce zebra, che è simile alla sua controparte umana. Le istantanee sono le prime a dettagliare esattamente come gli acidi grassi si muovono attraverso la membrana cellulare.


Il team di studio ha anche identificato tre compartimenti dell'Mfsd2a che indicano i passi distinti necessari per muovere e capovolgere gli acidi grassi attraverso il trasportatore, che sono del tutto diversi da un movimento attraverso un tunnel lineare o lungo la superficie del complesso proteico.


I risultati forniscono informazioni chiave su come l'Mfsd2a trasporta acidi grassi omega-3 nel cervello e possono consentire ai ricercatori di ottimizzare la consegna dei farmaci attraverso quel percorso. Lo studio fornisce anche conoscenze fondamentali su come gli altri membri di questa famiglia di trasportatori ('superfamiglia di facilitatori importanti', major facilitator superfamily) regolano importanti funzioni cellulari.

 

 

 


Fonte: University of California - Los Angeles (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Nguyen, ...[+5], T Gonen. Lipid flipping in the omega-3 fatty-acid transporter. Nature Communications, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)