Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Molecola ultra piccola può essere nuovo bersaglio per l'Alzheimer?

Un nuovo studio del Netherlands Institute for Neuroscience e del VIB-KU Leuven Center for Brain and Disease Research mostra che una molecola molto piccola chiamata microRNA-132 può avere un impatto significativo su diverse cellule cerebrali e può avere un ruolo nell'Alzheimer.

Effects of increase in microRNA 132 on microgliaL'aumento del microRNA-132 provoca il passaggio delle microglia da uno stato attivato associato alla malattia a uno stato omeostatico (più equilibrato). Fonte: Walgrave et al.

L'RNA è una molecola che, come il DNA, è costituita da una serie di blocchi di costruzione collegati. Si è pensato finora che l'RNA fosse solo messaggero e copia del DNA, che consente di tradurre il DNA in proteine. Tuttavia, ci sono anche pezzi di RNA che non codificano le proteine, e i microRNA ne sono un esempio.


Nonostante siano di dimensioni ridotte, possono avere una funzione importante: possono legarsi all'RNA e quindi influenzare l'espressione di geni e proteine. In molte malattie diverse, compreso il morbo di Alzheimer (MA), i microRNA sono spesso disregolati. I pazienti di MA mostrano spesso profili sconvolti e alterati di microRNA, in particolare una riduzione significativa del microRNA-132. Ma questa molecola ha davvero un ruolo nella malattia o questo calo è semplicemente casuale?


Studi precedenti su topi modello hanno dimostrato che l'aumento dei livelli di microRNA-132 porta alla generazione di nuove cellule cerebrali e alla migliore memoria nei topi. Mentre molti ricercatori ritengono che la proteina amiloide sia la causa principale del MA, anche un'altra proteina chiamata tau e l'infiammazione sembrano avere ruoli importanti. I microRNA-132 hanno mostrato un effetto positivo sulle patologie sia amiloide che tau nei topi, anche se i meccanismi esatti sono ancora sconosciuti.

 

Effetto del microRNA-132 in diversi tipi di cellule

I ricercatori Hannah Walgrave, Amber Penning, Sarah Snoeck, Giorgia Tosoni e il loro team, guidato da Evgenia Salta (in collaborazione con il gruppo di Bart de Strooper al Ku Leuven-Vib, Belgio) hanno studiato gli effetti del microRNA-132 in diversi tipi di cellule. Hanno manipolato i livelli di microRNA-132 in topi modello, aumentandoli e diminuendoli. Poi hanno usato una tecnica speciale chiamata 'sequenziamento dell'RNA a cellula singola' per esaminare i geni che sono cambiati in ciascun tipo di cellula nel cervello.

Amber Penning spiega:

“Un microRNA può avere numerosi obiettivi, rendendolo interessante per le malattie con molteplici aspetti patologici. Tuttavia, questo lo rende anche difficile da studiare perché come trovi quegli obiettivi? Sappiamo che il microRNA-132 ha varie funzioni nei neuroni, ma con sorpresa abbiamo scoperto che questo microRNA ha anche un ruolo nelle microglia, le cellule immunitarie del cervello. Questo è interessante nel caso del MA perché si crede che la neuroinfiammazione abbia un ruolo significativo.

 

Cambiamenti nello stato cellulare

“Quando aumentiamo il microRNA-132 in queste microglia, osserviamo uno spostamento da uno stato associato alla malattia a uno stato di omeostasi, più equilibrato. Vediamo questo risultato sia nel cervello del topo che nelle linee cellulari umane. Tuttavia, potremo capire se questa modifica è positiva o negativa solo con ulteriori indagini attraverso esperimenti di controllo. Esistono diverse teorie che suggeriscono che questo stato associato alla malattia può inizialmente aiutare la pulizia cellulare durante le prime fasi della malattia, ma diventa eccessivo in seguito, portando alla morte di cellule sane. Dobbiamo ancora determinare quanto sia utile che le cellule diventino più omeostatiche, restando nel frattempo cauti nelle conclusioni.

“L'aspetto più significativo di questo studio è dimostrare che anche il microRNA-132 ha un ruolo nelle microglia e può influenzare la neuroinfiammazione. Il prossimo passo è esaminare se l'aumento del microRNA-132 nei neuroni e nelle microglia nei topi modello di MA può avere un effetto reale. Lo stesso vale per le linee cellulari umane che abbiamo usato. In questa ricerca, abbiamo usato solo una linea cellulare di controllo sana, ma condurremo ulteriori test nelle linee cellulari di MA per vedere se ci sono effetti".

 

Obiettivo finale

"L'obiettivo finale sarebbe aumentare il microRNA-132 nei pazienti di MA come strategia terapeutica. Attualmente nei topi di MA stiamo usando virus (contenenti il microRNA), che possono essere iniettati per via endovenosa, direttamente nelle vene. Ciò rende più facile tradurre eventualmente questa strategia in clinica, poiché stiamo utilizzando un virus che, in teoria, può anche essere iniettato in un braccio umano. Oltre al MA, ci sono altre malattie neurodegenerative che presentano una diminuzione dello stesso microRNA. Pertanto, questi risultati possono anche essere rilevanti per altre condizioni di malattia".

 

 

 


Fonte: KNAW-Netherlands Institute for Neuroscience (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: H Walgrave, ]+16], B De Strooper, E Salta. microRNA-132 regulates gene expression programs involved in microglial homeostasis. iScience, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.