Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rivelata fase di potatura nella costruzione delle sinapsi

Come un giardiniere che innesta alcune piante e ne elimina altre, il cervello è alla continua costruzione di reti di sinapsi, potando quelle doppie o non necessarie.

I ricercatori del The Jackson Laboratory guidati dal Professore Zhong-Wei Zhang, Ph.D., hanno scoperto un fattore di formazione delle sinapsi, mostrando anche che i processi di costruzione e di potatura si verificano in modo indipendente l'uno dall'altro.

I mammiferi nascono con un cervello funzionante, ma non ancora sviluppato. Dopo la nascita, gli stimoli esterni e i programmi interni continuano a modellare le connessioni tra i neuroni, noti come sinapsi e la formazione di reti di sinapsi conosciuto come circuiti neuronali. Alcuni crescono forti, altri più deboli, le connessioni ridondanti sono eliminate, e così via. Tale "plasticità", il continuo affinamento delle connessioni neurali e delle reti, continua per tutta la vita, anche se più sottilmente con il tempo e la maturazione.

Molto sulla plasticità rimane sconosciuto. Come sono modificati i circuiti neurali, ciò che controlla la modificazione, la meccanica del rafforzamento o dell'eliminazione di sinapsi specifiche e molto altro ancora sono oggetto di ricerca in corso. Oltre a comprendere meglio il normale sviluppo del cervello, gli scienziati cercano di capire gli errori nella costruzione e nella potatura delle sinapsi che sono associati all'autismo, al ritardo mentale e alla schizofrenia. Zhang e colleghi hanno studiato un tipo importante di sinapsi nel cervello (chiamato sinapsi glutamatergica) che subisce un rapido affinamento subito dopo la nascita. Hanno scoperto che queste sinapsi si rafforzano attraverso l'aggiunta di un particolare tipo di recettori del glutammato, a partire da circa una settimana dopo la nascita, per i topi. In particolare, la privazione sensoriale interrompe il rafforzamento delle sinapsi, evidenziando il ruolo delle prime esperienze nella costruzione di sinapsi.

In una scoperta un po' sorprendente, il laboratorio di Zhang ha anche scoperto che l'eliminazione delle sinapsi ridondanti non era dipendente dall'altra funzione di rafforzamento delle sinapsi. Poichè il potenziamento sinaptico precede di solito la rimozione delle sinapsi ridondanti, non era noto se tale eliminazione dipendesse dal rafforzamento precedente. Nei topi privi del recettore, che impediva il rafforzamento significativo delle connessioni sinaptiche, le sinapsi ridondanti sono stati eliminate come al solito.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: Materiale del Jackson Laboratory.

Riferimento: Hao Wang, Hong Liu, Zhong-Wei Zhang. Elimination of Redundant Synaptic Inputs in the Absence of Synaptic Strengthening. Journal of Neuroscience, 2011; 31 (46): 16675-16684 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.4569-11.2011.

Pubblicato in ScienceDaily il 16 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)