Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova connessione tra batteri intestinali e biomarcatori di Alzheimer

microbiome

(1) Nuova connessione tra batteri intestinali e biomarcatori di Alzheimer

Topi modello di morbo di Alzheimer (MA) hanno dimostrato connessioni tra accumulo di amiloide beta e livelli di certi microbi intestinali. Tuttavia, non si sapeva ancora se l'accumulo di biomarcatori di MA è associato a cambiamenti nel microbiota intestinale umano.


Per studiare questo, Yannick Wadop PhD, post-dottorato del Glenn Biggs Institute for Alzheimer and Neurodegenerative Diseases della University of Texas Health di San Antonio e i suoi colleghi hanno usato campioni fecali e misurazioni cognitive di 140 individui di mezza età del Framingham Heart Study (età media 56 anni, 54% donne) per valutare la relazione tra composizione del microbioma intestinale e amiloide/tau alla PET.


Hanno scoperto che livelli elevati di amiloide e tau nelle scansioni cerebrali erano associati a livelli più bassi di batteri intestinali Butiricoccus e Ruminococcus e a quantità più elevate di Citofaga e Alistipes. L'analisi funzionale dei ricercatori ha suggerito che Butiricoccus e Ruminococcus possono avere effetti neuroprotettivi.


"Questi risultati iniziano a rivelare connessioni più specifiche tra il nostro intestino e il nostro cervello", ha detto Wadop. "Ad esempio, riteniamo che la riduzione di certi batteri identificati possa aumentare la permeabilità intestinale e il trasporto di metaboliti tossici nel cervello, aumentando così la deposizione di amiloide-beta e tau.

Un passo successivo plausibile è verificare se l'introduzione, l'aumento o la riduzione di microbi intestinali specifici potrebbe cambiare in meglio i livelli di amiloide e tau. Questo potrebbe aiutarci a identificare potenziali nuovi approcci terapeutici per il MA".

**********************

 

(2) Bassi livelli di batteri intestinali sani legati a scarsa cognizione

Per comprendere meglio il legame tra il microbioma intestinale e la cognizione negli adulti di mezza età e anziani, Jazmyn Muhammad BS, ricercatore associato del Glenn Biggs Institute della Ut Health di San Antonio, ha esaminato con i colleghi i campioni fecali e i punteggi dei test cognitivi di oltre 1.000 partecipanti al Framingham Heart Study (età media 52 anni, 55% donne)


I ricercatori hanno diviso il gruppo di studio in base ai punteggi dei test cognitivi dei partecipanti e hanno confrontato il microbioma dei partecipanti che erano compresi nel 20% più basso di punteggi (cioè cognizione più scarsa) con quello di coloro che hanno ottenuto un punteggio più alto.


Hanno scoperto che le persone con cognizione più scarsa avevano livelli più bassi di Clostridium e Ruminococcus. I batteri Alistipe e lo Pseudobutyrivibrio sono risultati altamente abbondanti in quelli con cognizione carente rispetto agli altri partecipanti allo studio.


"Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio i possibili effetti neuroprotettivi di alcuni di questi batteri", ha affermato Muhammad. "In futuro, potremmo riuscire a manipolare l'abbondanza di questi batteri attraverso la dieta e i pre / probiotici per preservare la salute del cervello e la funzione cognitiva".

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Association (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. JY Wadop Ngouongo et al. Elevated Amyloid- β and Tau Levels in the ...  
  2. AJ Muhammad et al. Poor cognition is associated with increased ...

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)