Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Volontariato in età avanzata può proteggere da declino cognitivo e demenza

volunteers at UCDavis arboretum nurseryVolontari attivi all'Arboretum Nursery dell'UC Davis in California, 18 luglio 2023. (Foto: UC Davis Health)

Il volontariato in vecchiaia è associato a una migliore funzione cognitiva, in particolare, a quella esecutiva, e a migliore memoria episodica. Questi sono i risultati di un nuovo studio realizzato all'University of California di Davis, presentato il 20 luglio alla Conferenza internazionale dell'Alzheimer's Association 2023 di Amsterdam.


"Speriamo che questi nuovi dati incoraggino le persone di tutte le età e ambienti a impegnarsi nel volontariato locale, non solo a beneficio delle loro comunità, ma potenzialmente della propria salute cognitiva e cerebrale"
, ha affermato Donna McCullough, responsabile di missione e funzionaria delle operazioni sul campo dell'Alzheimer's Association.


Le attività di volontariato, come dare supporto alle organizzazioni educative, religiose, legate alla salute o ad altri enti di beneficenza, consentono agli anziani di essere più attivi fisicamente, aumentano l'interazione sociale e danno stimolazione cognitiva che può proteggere il cervello. Tuttavia, finora sono mancate informazioni sulla relazione tra volontariato e funzione cognitiva, specialmente in popolazioni grandi e diverse.


Yi Lor, dottorando di epidemiologia della UC Davis, e Rachel Whitmer, autrice senior dello studio, hanno esaminato le abitudini di volontariato in una popolazione diversificata per etnia e razza di 2.476 anziani, che facevano parte del Kaiser Healthy Aging and Diverse Life Experiences Study e dello Study of Healthy Aging in African Americans. I partecipanti avevano un'età media di 74 anni ed erano per il 48% neri, 20% bianchi, 17% asiatici e 14% latini.


Un totale di 1.167 (43%) dei partecipanti hanno riferito di aver fatto volontariato nell'anno precedente. I ricercatori hanno scoperto che il volontariato era associato a migliori punteggi di base sui test di funzione esecutiva e memoria episodica verbale. Questo era vero anche dopo aver adattato i dati per età, sesso, istruzione, reddito, effetti di pratica e modalità di intervista (telefono o di persona).


Coloro che si erano offerti volontari più volte alla settimana avevano i livelli più alti di funzione esecutiva.


"Il volontariato può essere importante per migliorare la cognizione in età avanzata e potrebbe fungere da semplice intervento in tutti gli anziani per proteggere dai rischi di morbo di Alzheimer (MA) e di una demenza associata", ha affermato Lor. "In seguito studieremo se il volontariato protegge dalla compromissione cognitiva e l'impatto della salute fisica e mentale su questa relazione".


Il volontariato è stato anche associato alla tendenza a un minor declino cognitivo nel tempo di studio di 1,2 anni, ma questa associazione non ha raggiunto significatività statistica.


"Non puoi controllare la tua storia familiare o l'età: non puoi tornare indietro. Ma controlli come trascorri la giornata e la vita", ha detto la Whitmer. “Il volontariato comporta mantenere attivo il cervello. È anche socializzazione, che ti mantiene coinvolto e felice e potenzialmente riduce lo stress".

 

 

 


Fonte: Lisa Howard in University of California - Davis (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.