Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trattamento potenziale di Alzheimer usa radiazioni terahertz ad alta frequenza

Terahertz wave AD treatment Peng et al

La deposizione di amiloide è un segno distintivo delle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer (MA) e il Parkinson. Il processo di deposizione è descritto come una curva sigmoidale in cui le proteine mal ripiegate si riuniscono in oligomeri prima dell'allungamento in fibrilla.


Questo processo dinamico è accompagnato dal monomero mal ripiegato con più elica-α formata in abbondante struttura a foglio-β reticolata. Puntare l'accumulo tossico può rappresentare una strategia promettente per rallentare o prevenire l'insorgenza della malattia. In un nuovo studio pubblicato su eLight, un team di scienziati cinesi guidati dal prof. Chao Chang dell'Università di Pechino ha sviluppato una tecnica unica che usa una frequenza specifica per regolare e ridurre al minimo la deposizione di amiloide.


Nel 2018 è stato ipotizzato che il campo fisico dei segnali neurali biologici potrebbe essere un campo elettromagnetico ad alta frequenza che va dai terahertz (THz) agli infrarossi (IR). È molto probabile che vada da 0,5 a 100 THz ed è chiamato 'onda elettromagnetica THz generalizzata' (EM). Si è dimostrato che alcuni processi fisiologici, come la svolgitura delle forcine di DNA, la permeabilità del canale di calcio recintate dal voltaggio e le correnti K+ recintate dal voltaggio, possono regolare ciò.


Il meccanismo ha rivelato che l'onda THz risuona con la popolazione molecolare e modifica il legame idrogeno (H-bond) in esso formato. Inoltre, è stato riferito che la rete intermolecolare dell'H-bond, che è parallela all'asse di fibrilla, è la chiave per arrivare alle fibrille amiloidi.


In base a ciò, potremmo prevenire o mitigare la patologia del MA se potessimo sfruttare le caratteristiche risonanti per modulare il processo di autoassemblaggio ed evitare l'aggregazione proteica indesiderata. Uno studio precedente ha scoperto che una luce da 1675cm-1 (50,25 THz) potrebbe dissociare le fibrille amiloidi mediante un esperimento laser a elettrone libero e un metodo di simulazione a dinamica molecolare (MD).


C'è stato un effetto termico significativo a questa frequenza perché il liquido biologico ha un forte assorbimento nell'intervallo di 45-52,5 THz: il risultato è stato un indebolimento notevole dell'efficienza regolata nell'ambiente fisiologico. Pertanto, è urgente esplorare metodi non termici ed efficienti per inibire il processo di aggregazione dell'amiloide-β (Aβ).


Il team di ricerca ha usato l'Aβ come esempio per condurre la ricerca. Non afferma che l'Aβ abbia il ruolo determinante nello sviluppo del MA, visto che sempre più ricerche hanno iniziato a sottolineare la significatività della proteina tau. Le proteine amiloidi hanno processi di aggregazione dinamici simili. Non ci sono ancora farmaci efficaci in grado di inibire o alleviare il deterioramento della patologia del MA.


Lo studio intendeva regolare le conformazioni delle proteine patologiche mediante mezzi ottici che intervengono nel processo dinamico. Questa ricerca basata sull'Aβ può essere ulteriormente applicata alla proteina tau, un fatto di grande significato per lo sviluppo di una terapia combinata.


Il team di ricerca ha usato il laser a cascata quantica con una frequenza centrale di 34,88 THz (8,6 µm) per irradiare gli oligomeri Aβ1-42. Ha quindi monitorato il processo di fibrosi mediante saggio di legame tioflavina T e con spettroscopia a trasformata di Fourier a infrarossi.


Il team di ricerca ha scoperto che il processo di fibrosi ha rallentato in modo significativo rispetto al gruppo senza campo esterno. La sicurezza di questa frequenza a livello di cellule è stata confermata anche attraverso test di vitalità cellulare e dei  potenziali della membrana mitocondriale. Si è visto che le cellule proliferavano in modo significativo e c'è stato un leggero aumento del potenziale di membrana mitocondriale.


Ciò dimostra che le onde THz possono influenzare positivamente la funzione delle cellule. Il team di ricerca ha anche trovato un cambiamento significativo nella conformazione proteica, che passa dalla struttura regolarmente ordinata a una struttura disordinata, in particolare, con più struttura a fogli-β trasformata nella regione di spirale e di piega.


Le onde THz possono essere una strategia promettente per ritardare il processo di fibrillazione dell'amiloide.

 

 

 


Fonte: Chinese Academy of Sciences via NewsWise (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: W Peng, [+4], C Chang. High-frequency terahertz waves disrupt Alzheimer’s β-amyloid fibril formation. eLight, 1 Aug 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)