Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovate prove precliniche che un'immunoterapia nasale può trattare l'Alzheimer

Dr Oz Saline Nasal Spray Review

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa e neuroinfiammatoria debilitante difficile da trattare. La maggior parte delle terapie esistenti punta l'accumulo di placche di amiloide-beta (Aβ) nel cervello, che richiedono un intervento precoce e una terapia endovenosa.


Un team di ricercatori del Brigham and Women's Hospital di Boston, con uno studio pubblicato su PNAS, ha cercato di assodare se una terapia già applicata a pazienti con sclerosi multipla (SM), che smorza l'infiammazione delle cellule immunitarie nel cervello, potrebbe avere un effetto positivo in topi modello di MA.


La scoperta è che un'immunoterapia nasale (anti-CD3) ha ridotto l'infiammazione e migliorato la cognizione, indipendentemente dalle placche Aβ.


In questo studio, i topi sono stati trattati tre volte alla settimana con un anti-CD3 intranasale per 5 mesi. La terapia ha limitato efficacemente l'attivazione delle microglia, le cellule immunitarie responsabili dell'infiammazione nel cervello. I topi trattati hanno ottenuto risultati migliori nei test comportamentali, compreso il labirinto d'acqua, dimostrando un miglioramento della cognizione.


I ricercatori hanno anche identificato cambiamenti nei modelli di espressione genica nel cervello e un'espansione delle cellule T regolatorie (che combattono la malattia in periferia) dopo il trattamento: tutti i cambiamenti erano indipendenti dai livelli di placca Aβ.


I ricercatori hanno in programma di studiare l'uso di questa immunoterapia negli animali in combinazione con terapie anti-amiloidi e di implementare studi clinici umani. Il lavoro si basa sui precedenti studi del team che avevano testato il foralumab, l'unico trattamento anticorpale monoclonale anti-CD3 completamente umano, in pazienti con Covid-19 e SM.


"Forniamo le prove che la terapia anti-CD3 intranasale può smorzare l'attivazione delle microglia ed espandere le cellule T in topi modello di MA"
, ha affermato l'autore senior Howard L. Weiner MD, del Dipartimento di Neurologia. "Ciò rappresenta un approccio unico per il trattamento di MA di fase avanzata, e può essere applicato anche ad altre malattie di tipo infiammatorio".

 

 

 


Fonte: Brigham and Women's Hospital via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JR Lopes, [+13], HL Weiner. Nasal administration of anti-CD3 monoclonal antibody ameliorates disease in a mouse model of Alzheimer’s disease. PNAS, 5 Sep 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.