Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come sono trasferite le informazioni dalla percezione alla memoria?

Un codice neurale simile a un'altalena consente il richiamo dei ricordi.

I nostri ricordi sono ricchi di dettagli: possiamo ricordare vividamente il colore della nostra casa, la disposizione della nostra cucina o la facciata del nostro bar preferito. Ma da molto tempo i neuroscienziati sono incerti sul modo in cui il cervello codifica queste informazioni.

In un nuovo studio eseguito al Dartmouth College (università di Hanover, New Hampshire, USA) e pubblicato su Nature Neuroscience, dei ricercatori hanno identificato un meccanismo di codifica neurale che consente il trasferimento di informazioni avanti e indietro tra le regioni percettive e le aree di memoria del cervello.

Prima di questo lavoro la comprensione classica dell'organizzazione cerebrale era che le regioni percettive del cervello rappresentano il mondo 'così com'è', e la corteccia visiva del cervello rappresenta il mondo esterno in base a come la luce cade sulla retina, 'retinotopicamente'.

Per contrasto, si pensava che le aree di memoria del cervello rappresentassero informazioni in forma astratta, spogliate di dettagli sulla loro natura fisica. Tuttavia, secondo lo studio attuale, questa spiegazione non tiene conto del fatto che man mano che le informazioni sono codificate o richiamate, queste regioni possono effettivamente condividere un codice comune nel cervello.

"Abbiamo scoperto che le aree cerebrali legate alla memoria codificano il mondo come un 'negativo fotografico' nello spazio", afferma il primo coautore Adam Steel, ricercatore post-dottorato nel Dipartimento di Scienze Psicologiche e Cerebrali. "E quel 'negativo' fa parte della meccanica che sposta le informazioni dentro e fuori dalla memoria e tra sistemi percettivi e di memoria".

In una serie di esperimenti, i partecipanti sono stati testati su percezione e memoria mentre la loro attività cerebrale veniva registrata da scansioni a risonanza magnetica funzionale. Il team ha identificato un meccanismo di codifica di opposizione push-pull, che governa l'interazione tra aree percettive e di memoria nel cervello.

I risultati hanno mostrato che quando la luce colpisce la retina, le aree visive del cervello rispondono aumentando la loro attività per rappresentare il modello di luce. Anche le aree di memoria del cervello rispondono alla stimolazione visiva, ma, a differenza delle aree visive, la loro attività neurale diminuisce durante l'elaborazione dello stesso modello visivo.

Gli autori riferiscono che lo studio ha tre risultati insoliti:

  1. Il primo è la scoperta che un principio di codifica visiva è preservato nei sistemi di memoria.

  2. Il secondo è che questo codice visivo è capovolto nei sistemi di memoria. "Quando vedi qualcosa nel tuo campo visivo, sono i neuroni nella corteccia visiva a guidare mentre quelli nel sistema di memoria sono messi in pausa", afferma l'autrice senior Caroline Robertson, assistente prof.ssa di scienze psicologiche e cerebrali.

  3. Il terzo è che questa relazione si ribalta durante il richiamo della memoria. "Se chiudi gli occhi e ricordi quegli stimoli visivi nello stesso spazio, capovolgerai la relazione: sarà il tuo sistema di memoria a guidare, sopprimendo i neuroni nelle regioni percettive", afferma la Robertson.

L'altro coautore Ed Silson, docente di neuroscienze cognitive umane all'Università di Edimburgo, afferma:

"I nostri risultati forniscono un chiaro esempio di come vengono usate le informazioni visive condivise dai sistemi di memoria per portare i ricordi richiamati dentro e fuori l'attenzione del momento"

Andando avanti, il team prevede di esplorare come questa dinamica avanti-e-indietro tra percezione e memoria può contribuire alle difficoltà in condizioni cliniche, come l'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Dartmouth College (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Steel, [+2], CE Robertson. A retinotopic code structures the interaction between perception and memory systems. Nature Neuroscience, 2 Jan 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.