Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Carmen: il robot che aiuta le persone con lieve deterioramento cognitivo

CARMEN robot by UCSDLa dottoranda Anya Bouzida dimostra come funziona Carmen. Foto: David Baillot/University of California San Diego

Ti presento CARMEN (Cognitively Assistive Robot for Motivation & Neurorehabilitation, robot cognitivamente assistivo per motivazione e neuroriabilitazione): un piccolo robot da tavolo progettato per aiutare le persone con lieve compromissione cognitiva (MCI) a migliorare la memoria, l'attenzione e il funzionamento esecutivo a casa.


A differenza di altri robot in questo spazio, CARMEN è stato sviluppato dal team di ricerca dell'Università della California di San Diego in collaborazione con medici, persone con MCI e relativi caregiver. Per quanto a conoscenza dei ricercatori, CARMEN è anche l'unico robot che insegna strategie cognitive compensative per aiutare a migliorare la memoria e la funzione esecutiva.


"Volevamo assicurarci di fornire una innovazione significativa e pratica", ha affermato Laurel Riek, prof.ssa di informatica e medicina di emergenza all'UC San Diego e autrice senior del lavoro.


L'MCI, una fase intermedia tra l'invecchiamento tipico e la demenza, colpisce varie aree del funzionamento cognitivo, tra cui memoria, attenzione e funzionamento esecutivo. Circa il 20% degli individui oltre 65 anni ha la condizione, con un passaggio fino al 15% alla demenza ogni anno. I trattamenti farmacologici esistenti non sono in grado di rallentare o prevenire questa evoluzione, ma i trattamenti comportamentali possono aiutare.


I ricercatori hanno programmato CARMEN per guidare una serie di semplici esercizi di allenamento cognitivo. Ad esempio, il robot può insegnare ai partecipanti a creare luoghi di routine dove lasciare oggetti importanti, come le chiavi; oppure strategie per prendere note e ricordare cose importanti. CARMEN lo fa attraverso giochi e attività interattive.


Il team di ricerca ha progettato CARMEN tenendo conto di una chiara serie di criteri. È importante che le persone possano usare il robot, e quindi CARMEN:

  • è usabile immediatamente, in modo indipendente, senza la supervisione del medico o dei ricercatori,
  • è senza molte parti in movimento che richiedono manutenzione,
  • funziona con un accesso limitato a Internet, poiché molte persone non hanno una connettività affidabile,
  • funziona per un lungo periodo di tempo,
  • comunica chiaramente con gli utenti,
  • esprime compassione ed empatia per la situazione della persona e
  • permette delle pause dopo compiti impegnativi, per aiutare a sostenere l'impegno.


I ricercatori hanno dispiegato CARMEN per una settimana nella casa di diverse persone con MCI, che hanno poi impegnato in più compiti con il robot, come identificare i luoghi di routine per lasciare oggetti in giro per la casa in modo da non perderli, segnare compiti su un calendario in modo da non dimenticarli.


I ricercatori hanno anche distribuito il robot nella casa di diversi medici con esperienza di lavoro con persone con MCI. Entrambi i gruppi di partecipanti hanno completato questionari e interviste prima e dopo il dispiegamento di una settimana.


Dopo la settimana con CARMEN, i partecipanti con MCI hanno riferito di provare strategie e comportamenti che in precedenza avevano escluso come impossibili. Tutti i partecipanti hanno riferito che l'uso del robot era facile. Due partecipanti su tre hanno trovato le attività facili da capire, ma uno degli utenti ha avuto difficoltà.Tutti hanno detto che volevano più interazione con il robot.


"Abbiamo scoperto che CARMEN ha dato ai partecipanti la sicurezza di usare strategie cognitive nella loro vita quotidiana e i partecipanti hanno visto opportunità per CARMEN di esibire livelli maggiori di autonomia o essere usati per altre applicazioni", scrivono i ricercatori.


Il team di ricerca ha presentato le loro scoperte lo scorso marzo alla conferenza ACM/IEEE Human Robot Interaction (HRI), dove hanno ricevuto una nomination al premio come studio migliore.

 

Prossimi passi

I prossimi passi includono la distribuzione del robot in un numero maggiore di case. I ricercatori hanno anche in programma di dare a CARMEN la capacità di conversare con gli utenti, con un'enfasi sulla preservazione della privacy quando avvengono queste conversazioni. Questo è sia un problema di accessibilità (poiché alcuni utenti potrebbero non avere le capacità motorie necessarie per interagire con il touchscreen di CARMEN), sia perché la maggior parte delle persone si aspetta di essere in grado di conversare con i sistemi in casa propria.


Allo stesso tempo, i ricercatori vogliono limitare la quantità di informazioni che CARMEN può fornire agli utenti. "Vogliamo essere attenti che comunque è l'utente che deve fare la maggior parte del lavoro, quindi il robot può solo aiutare e non dare troppi suggerimenti", ha detto la Riek.


I ricercatori stanno anche esplorando come CARMEN potrebbe aiutare persone con altre condizioni, come l'ADHD. Il team dell'UC San Diego ha costruito CARMEN in base al robot FLEXI dell'Università di Washington. Ma hanno apportato cambiamenti sostanziali al suo hardware e hanno riscritto da zero tutto il suo software, usando ROS come sistema operativo.

 

 

 


Fonte: Ioana Patringenaru in University of California - San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Bouzida, [+3], LD Riek. CARMEN: A Cognitively Assistive Robot for Personalized Neurorehabilitation at Home. HRI '24, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.