Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Test per Alzheimer prevede il declino cognitivo nel Parkinson

Un metodo di classificazione dei modelli di atrofia cerebrale nei pazienti con Alzheimer tramite risonanza magnetica può rilevare anche il declino cognitivo nel Parkinson, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Scuola Perelman di Medicina all'Università della Pennsylvania.

I ricercatori hanno anche scoperto che modelli di atrofia di Alzheimer più elevati alla base, prevedono il declino cognitivo a lungo termine nei pazienti con deterioramento cognitivo di Parkinson. Lo studio è pubblicato online in Brain.

"Sulla base di un semplice studio di scandione neurologica, possiamo ora prevedere quali pazienti con malattia di Parkinson avranno declino cognitivo a lungo termine o svilupparanno demenza nel futuro", ha detto l'autore principale dello studio, Daniel Weintraub, MD, professore associato di psichiatria geriatrica alla Penn Perelman School of Medicine e al Philadelphia Veterans Affairs Medical Center. "Test diagnostici come questo ci possono aiutare a determinare quali pazienti trarrebbero vantaggio da futuri studi clinici su farmaci al fine di evitare o prevenire la progressione della demenza nel Parkinson".

Questa ricerca solleva la possibilità che a contribuire al declino cognitivo nel Parkinson siano entrambe le patologia di Alzheimer e di Parkinson. I ricercatori sono ancora incerti se la neurodegenerazione vista in questi pazienti è causata da patologia idiopatica di Parkinson, da patologia di Alzheimer, o da una combinazione dei due, o è una forma di compensazione. Con la scoperta di biomarcatori di Alzheimer e Parkinson, i ricercatori suggeriscono che per lo meno c'è una sovrapposizione nelle regioni in fase di neurodegenerazione con declino cognitivo, e scelgono lo Spatial Pattern of Abnormalities for Recognition of Alzheimer's disease (SPARE-AD) per rilevare l'atrofia cerebrale nella malattia di Parkinson, per individuare i pazienti a rischio imminente di declino cognitivo prima che emergano sintomi clinicamente identificabili.

Circa l'80 per cento dei pazienti di Parkinson diventato dementi nel corso della malattia. Alcuni pazienti sperimentano deterioramento cognitivo relativamente presto dopo gli attacchi della malattia, mentre altri non sperimenteranno la demenza fino alla fine della loro malattia. Durata e gravità della malattia e età avanzata sono fattori di rischio per la demenza, mentre quasi il 20 per cento dei pazienti non soffre di demenza. Oltre la metà dei pazienti di Parkinson con demenza hanno segni significativi di Alzheimer (placche e grovigli neurofribrillari) nell'autopsia, e regioni cerebrali simili, come l'ippocampo e il lobo temporale mediano, sono considerati come coinvolti in entrambe le malattie.

Il team di ricerca Penn ha applicato un modello di punteggio su base individuale, il punteggio SPARE-AD, ad una sezione trasversale di coorte di 84 pazienti di Parkinson inclusi pazienti con demenza, decadimento cognitivo lieve e senza demenza.

Nelle analisi incrociate, il punteggio SPARE-AD si è associato a disturbi cognitivi in tutti i gruppi. Da questo gruppo, 59 malati di Parkinson senza demenza sono stati seguiti per altri due anni. I ricercatori hanno determinato che un punteggio SPARE-AD più alto all'inizio ha previsto il peggioramento delle prestazioni cognitive nel tempo, anche in quei pazienti con funzioni cognitive normali al basale.

# # #

Oltre al Dott. Weintraub, il team di ricerca comprendeva Nicole Dietz, John Duda, David Wolk, Jimit Doshi, Sharon Xie, Christos Davatzikos, Christopher Clark, e Andrew Siderowf, in rappresentanza del Penn Udall Centro per la Ricerca di Parkinson e dei reparti di Psichiatria, Neurologia, Radiologia, Biostatistica ed Epidemiologia della Scuola Perelman di Medicina. Il Dott. Weintraub e il Dr. Duda sono anche al Philadelphia Veterans Affairs Medical Center. Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Neurological Disorder and Strokes dei National Institutes of Health, dal National Institute of Aging, così come da una sovvenzione concessa dal Dipartimento della Salute del Commonwealth della Pennsylvania dal Settlement Agreement Tobacco Master.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in EurekAlert! del 12 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.