Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Percorso occhio-cervello: avanza la ricerca per la diagnosi precoce di Alzheimer

retinal imaging

Tre studi pubblicati da poco da investigatori del Cedars-Sinai di Los Angeles hanno approfondito il collegamento tra i cambiamenti nell'occhio e gli indicatori del morbo di Alzheimer (MA) nel cervello. La connessione occhio-cervello potrebbe aiutare i medici a diagnosticare prima i pazienti con MA, un fattore chiave nello sviluppo di trattamenti efficaci.


"La retina, uno strato di tessuto nella parte posteriore dell'occhio, fa parte del sistema nervoso centrale ed è collegata direttamente al cervello", ha affermato Maya Koronyo-Hamaoui PhD, prof.ssa di neurochirurgia, neurologia e scienze biomediche al Cedars-Sinai e autrice senior di tutti i tre studi. “Ha tipi di cellule e strutture vascolari simili al cervello, ma non è schermato dall'osso, quindi è più accessibile alla scansione non invasiva. La nostra ultima ricerca ha scoperto nuovi dettagli sulla connessione occhio-cervello".

 

1 - Tau

La tau è una proteina che aiuta a stabilizzare la struttura delle cellule nervose nel cervello e nella retina, ed è uno dei marcatori chiave del MA. Quando la tau si distacca dalle cellule nervose, può formare grovigli che interferiscono con la funzione cellulare e contribuiscono al declino cognitivo.


In uno studio pubblicato su Acta Neuropatologica, la Koronyo-Hamaoui e altri ricercatori hanno confrontato il tessuto retinico di 45 pazienti con diagnosi di deterioramento cognitivo legato al MA o alla demenza, con il tessuto di 34 individui con cognizione normale o con una forma di demenza non-MA. Hanno scoperto che livelli più elevati di tau anormale nella retina corrispondevano ai livelli di tau nel cervello, ad altri cambiamenti cerebrali legati al MA e al declino cognitivo.

 

2 - Vasi e placche amiloidi

I ciuffi di una proteina chiamata amiloide-beta (Aβ), noti anche come placche amiloidi, sono un altro segno distintivo del MA. In uno studio pubblicato su Acta Neuropatologica Communications, la Koronyo-Hamaoui e i suoi colleghi hanno usato una tecnologia di scansione e di elaborazione delle immagini all'avanguardia per confrontare le placche amiloidi nella retina di pazienti vivi con compromissione cognitiva iniziale con quella di individui con cognizione normale.


Hanno sottoposto 34 pazienti a scansione retinica e cerebrale e a test cognitivi. L'analisi in 28 pazienti ha scoperto una quantità da 2 a 3 volte maggiore di placche raggruppate vicino ai vasi sanguigni nella retina di pazienti con lieve compromissione cognitiva o MA rispetto agli individui con cognizione normale. Il numero e la posizione delle placche sono correlati (=proporzionali) al declino cognitivo e ai cambiamenti fisici nel cervello.

 

3 - Diagnosi in sviluppo

Il team della Koronyo-Hamaoui ha pubblicato anche uno studio di revisione su Progress in Retinal and Eye Research che ha dettagliato ulteriori biomarcatori del MA identificati nella retina. Questi includono flusso sanguigno ridotto, depositi di ​​Aβ all'interno delle pareti dei vasi sanguigni, danni alla barriera che impedisce alle sostanze dannose di entrare nel tessuto retinico, infiammazione e danno alle cellule nervose.


"La tecnologia di scansione ora in fase di sviluppo ci consentirà di vedere questi cambiamenti nei pazienti in contesti clinici", ha affermato Keith L. Black MD, presidente del Dipartimento di Neurochirurgia, cattedra di neuroscienze al Cedars-Sinai e coautore dei 3 studi. "Questa tecnologia, che è abbordabile e non invasiva, ci consente di vedere con grande dettaglio i cambiamenti nelle cellule e nei vasi sanguigni".


Black e la Koronyo-Hamaoui immaginano questa tecnologia come uno strumento per filtrare i pazienti in contesti di cure primarie, indirizzando a ulteriori test coloro che mostrano caratteristiche che suggeriscono il MA, come una scansione cerebrale PET, un prelievo del liquido cerebrospinale o un esame del sangue. La tecnologia potrebbe anche valutare la progressione della malattia e l'efficacia e la sicurezza dei nuovi trattamenti.

 

 

 


Fonte: Cedars-Sinai (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. H Shi, [+20], M Koronyo-Hamaoui. Identification of retinal oligomeric, citrullinated, and other tau isoforms in early and advanced AD and relations to disease status. Acta Neuropathol, 2024, DOI
  2. OM Dumitrascu, [+11], M Koronyo-Hamaoui. Retinal peri-arteriolar versus peri-venular amyloidosis, hippocampal atrophy, and cognitive impairment: exploratory trial. acta neuropathol commun, 2024, DOI
  3. B Prasad Gaire, [+27], M Koronyo-Hamaoui. Alzheimer's disease pathophysiology in the Retina. Progress in Retinal and Eye Research, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)