Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Donne con rimozione ovarica hanno fattori di rischio e resilienza unici per l'Alzheimer

oophorectomy 4331563 Image 4331563 by Freepik

Una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Alzheimer's Disease da un team dell'Università di Toronto, in collaborazione con colleghi dell'Università di Alberta, ha scoperto che le donne che hanno avuto la rimozione chirurgica di entrambe le ovaie prima dei 50 anni e sono portatrici di una variante del gene apolipoproteina, l'allele APOE4, hanno un rischio alto di contrarre il morbo di Alzheimer (MA) in tarda età. L'uso della terapia ormonale mitiga questo rischio.


Perché questo è importante? Entro il 2050, si prevede che il MA colpirà 12,7 milioni di over-65 a le donne saranno i due terzi di quel numero. Non è ancora chiaro il motivo per cui la malattia sia più diffusa nelle donne che negli uomini, ma potrebbe avere a che fare con gli eventi precedenti nella vita, come la chirurgia di rimozione delle ovaie (ovariectomia).


I ricercatori hanno analizzato una coorte di 34.603 donne della UK Biobank, e hanno scoperto che le donne di questa coorte che avevano avuto entrambe le ovaie rimosse chirurgicamente (ovariectomia bilaterale) a circa 43 anni hanno mostrato un probabilità quadrupla di sviluppare il MA rispetto alle donne che sono entrate naturalmente in menopausa ad un'età media di 54 anni.


Il team guidato dalla dott.ssa Gillian Einstein, prof.ssa di psicologia, docente di salute cerebrale e invecchiamento femminile e scienziata aggiunta all'ospedale Baycrest dell'Università di Toronto, mirava a studiare i rischi e i fattori di resilienza per il MA nelle donne con perdita di estrogeni in età giovanile.


“Una delle nostre scoperte più importanti è stato il fatto che la perdita dell'ormone naturale (endogeno) estradiolo, a seguito della rimozione chirurgica di entrambe le ovaie, potrebbe interagire con l'allele APOE4 per aumentare ulteriormente il rischio di MA, mettendo le donne con ovariectomia bilaterale e ApoE4 in uno stato di doppio pericolo", ha affermato la dott.ssa Einstein. L'APOE4 è un fattore di rischio noto per il MA nella popolazione generale, ma presenta maggiori rischi nelle donne.


Lo studio ha anche identificato i fattori di resilienza associati al rischio di MA per queste donne. Un livello alto di istruzione è stato collegato a una probabilità inferiore del 9% di sviluppare il MA nelle donne con entrambi i tipi di menopausa (sia causata dalla rimozione ovarica che dall'invecchiamento) a sostegno delle ricerche precedenti che mostrano che l'istruzione è una forma di resilienza cognitiva sia nelle donne che negli uomini.


Sorprendentemente, c'era anche una modesta relazione tra indice di massa corporea (IMC) e rischio di MA, ma solo per le donne con ovariectomia bilaterale precoce. Ogni unità aggiuntiva di BMI era associata a un rischio inferiore del 7% di sviluppare il MA.


“L'IMC più elevato potrebbe essere associato a un riduzione del rischio di MA nelle donne con chirurgia di rimozione ovarica, perché il tessuto adiposo produce estroni (uno dei tre estrogeni endogeni) che, in assenza di estradiolo per l'ovariectomia, può aiutare a mantenere la funzione cognitiva all'inizio della mezza età", ha dichiarato la prima autrice dott.ssa Noelia Calvo, ricercatrice postdottorato nel laboratorio della dott.ssa Einstein all'Università di Toronto.


È importante sottolineare che, tra le donne con ovariectomia bilaterale precoce, la terapia ormonale è stata associata a meno della metà delle probabilità di MA rispetto alle donne che non avevano preso la terapia ormonale.


"Questa scoperta evidenzia l'importanza delle terapie con estrogeni per ridurre il rischio di MA per le donne che hanno avuto la rimozione chirurgica delle ovaie prima dei 50 anni", ha affermato la coautrice dott.ssa Esme Fuller-Thomson, prof.ssa di lavoro sociale all'Università di Toronto e direttrice dell'Institute for Life Course & Aging. "Tuttavia, è interessante notare che la terapia ormonale non era associata a un rischio inferiore di MA tra quelle entrate in menopausa naturalmente dopo i 51 anni".


I ricercatori hanno considerato i motivi possibili di questa discrepanza:

“Potrebbe essere dovuta al fatto che le donne con rimozione ovarica hanno avuto una perdita di estradiolo in età più giovane, quando l'esigenza di questo ormone potrebbe essere maggiore, poiché la loro età della menopausa era in media 11 anni prima di quelle che avevano avuto la menopausa naturale", ha detto la Calvo.


Nel loro insieme, i risultati estendono i risultati precedenti che indicano che le donne con ovariectomia bilaterale precoce hanno un rischio alto di MA a causa di un legame tra APOE4 e perdita di estradiolo in questa coorte.


"Lo studio suggerisce un'importante ragione di età più giovane per cui più donne che uomini hanno il MA e fornisce anche una migliore comprensione dei fattori di resilienza che potrebbero fortificare le donne con ovariectomia contro il MA", ha affermato la Einstein.

 

 

 


Fonte: Dale Duncan in University of Toronto (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: N Calvo, [+5], G Einstein. Associated risk and resilience factors of Alzheimer’s disease in women with early bilateral oophorectomy: Data from the UK Biobank. J Alz Dis, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)