Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stress ossidativo e sindrome di Down: un percorso verso una demenza di tipo Alzheimer

Un recente documento su Sindrome di Down e demenza mostra alcune analogie con alcune tendenze recenti nel campo della ricerca sull'autismo. Oltre a ciò, sottolinea il tipo di conoscenza che manca a proposito degli adulti autistici.

Il tipo di ricerca che pone la domanda del perché c'è un investimento relativamente basso al momento per la ricerca sull'autismo degl adulti.

Stress Ossidativo e la sindrome di Down: un percorso verso la demenza di tipo Alzheimer (estratto in fondo a questo articolo) è la recensione di uno studio che ha cercato di esplorare se ci sono prove del ruolo dello stress ossidativo e della disfunzione mitocondriale nello sviluppo della demenza di tipo Alzheimer. Sulla base dell'estratto, questo studio non sembra essere granchè. Ma ci ricorda che nella sindrome di Down ci sono problemi di salute che determinano una aspettativa di vita ridotta.

Uno di questi problemi è l'Alzheimer: "Le persone con sindrome di Down, detta anche trisomia 21, sviluppano una sindrome di demenza che ha le stesse caratteristiche dell'Alzheimer che si verifica in soggetti senza sindrome di Down. L'unica differenza è che l'Alzheimer si verifica molto prima nelle persone con sindrome di Down; pazienti con sindrome di Down cominciano ad avere i sintomi attorno a 50 anni. La maggior parte (e forse tutte) delle persone con sindrome di Down sviluppano i cambiamenti cerebrali associati all'Alzheimer. Tuttavia, l'Alzheimer non è più comune nelle persone con disabilità intellettiva dalle cause diverse dalla sindrome di Down. Si stima che circa il 10% -25% dei pazienti con sindrome di Down hanno l'Alzheimer a 40-49 anni, il 20% -50% hanno l'Alzheimer a 50-59 anni, e il 60% -75% oltre 60 anni hanno il morbo. L'Alzheimer riduce la sopravvivenza nelle persone con sindrome di Down oltre i 45 anni".

Molti sforzi e discussioni riguardano la questione delle preoccupazioni mediche dei bambini autistici (per esempio, disturbi gastro-intestinali). Ci sono problemi medici più comuni negli adulti autistici che nella popolazione generale? Ci sono due modi per scoprirlo. (1) identificare e studiare gli adulti autistici ora. (2) Attendere 50 anni circa, che invecchi questa generazione di bambini. Sembrerebbe chiaro che la (2) sia la scelta meno desiderabile.

Ecco l'estratto dello studio:

 

Oxidative Stress and Down Syndrome: A Route toward Alzheimer-Like Dementia. Pierluigi M, DA Butterfield. Dipartimento di Scienze Biochimiche, Facoltà di Farmacia e Medicina, Università Sapienza di Roma 00185 Roma, Italia.

Estratto
La Sindrome di Down (DS) è una delle anomalie genetiche più frequenti caratterizzata da molteplici fenotipi patologici. In effetti, attualmente l'aspettativa di vita e la qualità di vita dei pazienti con DS sono migliorate, anche se con l'aumentare dell'età le disfunzioni patologiche sono esacerbate e la disabilità intellettiva può portare allo sviluppo della demenza di tipo Alzheimer (AD). La neuropatologia della DS è complessa e comprende lo sviluppo di AD in mezza età, metabolismo dei radicali liberi alterato, e funzione mitocondriale alterata, che contribuiscono alla degenerazione neuronale.

La comprensione delle basi molecolari che guidano lo sviluppo dell'AD è un campo di ricerca intenso. I nostri laboratori sono interessati a comprendere il ruolo dello stress ossidativo come collegamento tra DS e AD. Questo rapporto esamina la letteratura corrente che mostra danno ossidativo nella DS, identificando percorsi molecolari presunti che hanno un ruolo centrale nei processi neurodegenerativi. Inoltre, considerando il ruolo della disfunzione mitocondriale nei fenomeni neurodegenerativi, i risultati dimostrano che il coinvolgimento dei mitocondri deteriorati nella patologia DS potrebbe contribuire a un collegamento diretto tra l'invecchiamento normale e lo sviluppo di demenza di tipo AD nei pazienti di DS.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in LeftBrainRightBrain.co.uk il 30 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.