Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Fattori di rischio modificabili legati alla diffusione dei grovigli tau nell'Alzheimer

Uno studio suggerisce il percorso verso una progressione più lenta della malattia.

Speed limits of tau pathology progression in AD Fonte: Hoenig et al / JNuclMed

Istruzione, indice di massa corporea (IMC) e ipertensione hanno un ruolo nella diffusione dei grovigli di tau, un segno distintivo del morbo di Alzheimer (MA), secondo i dati longitudinali (=nel tempo) di scansioni PET presentati all'incontro annuale 2025 della Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging tenuto dal 21 al 24 giugno a New Orleans. Per i pazienti, la modifica tempestiva di questi fattori di rischio potrebbe rallentare la progressione della malattia.


Nel 2024, la rivista Lancet ha riferito che la modifica di 14 fattori di rischio poteva impedire quasi la metà di tutti i casi di demenza. Si è suggerito che questi fattori possono essere intrinsecamente legati all'insorgenza del MA e potrebbero contribuire alla progressione accelerata della patologia sottostante.


"Per studiare ulteriormente il ruolo di questi fattori di rischio nello sviluppo del MA, il nostro team ha testato l'influenza di quattro fattori di rischio modificabili, determinanti genetici e onere patologici iniziali sulla diffusione dei grovigli tau", ha dichiarato Merle Hoenig PhD, ricercatrice post-dottorato del Centro di Ricerca di Juelich, in Germania.


Lo studio ha incluso 162 partecipanti positivi all'amiloide che avevano ricevuto scansioni PET longitudinali 18F-AV-1451: 77 cognitivamente intatti, 55 con lieve compromissione cognitiva e 30 con MA. Le scansioni sono state standardizzate per intensità e convertite in mappe di volume. Sulla base di queste mappe di volume, è stata valutata la tau diffusa nel tempo in termini di velocità-tau (distribuzione spaziale) e aumento-livello-tau (amplificazione locale).


I ricercatori hanno testato gli effetti interattivi tra queste 2 valori di diffusione della tau e i fattori di rischio modificabili (IMC, istruzione, ipertensione, gravità dei sintomi neuropsichiatrici), l'amiloide al basale o carico di tau, i determinanti genetici, lo stadio clinico, il sesso e l'età.


Fattori di rischio come un IMC più elevato, istruzione inferiore e ipertensione grave sembravano essere correlati all'aumento-livello-tau. I fattori genetici (sesso femminile e presenza di ApoE4), d'altra parte, sembravano esercitare i loro effetti più sulla velocità-tau.


"Dalla ricerca è chiaro che modificare questi fattori di rischio verso uno stile di vita più sano può aiutare a ritardare la progressione del MA", ha affermato la Hoenig. "Considerare i due aspetti della diffusione di tau, velocità-tau e aumento-livello-tau, può fornire mezzi più raffinati per studiare gli effetti terapeutici dei farmaci per il MA attualmente testati. Teoricamente, la considerazione differenziale della distribuzione spaziale e dell'amplificazione locale è fattibile per ogni composto di PET. Questa idea può anche essere trasferibile alla ricerca sul cancro nella medicina nucleare".

 

 

 


Fonte: Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Hoenig, [+4], A Drzezga. The speed limits of tau pathology progression in Alzheimer’s disease. J Nucl Med, 2025

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)