Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Superager: 25 anni di ricerca mostrano che il declino cognitivo non è inevitabile nell'invecchiamento

superagers at northweatern uniI partecipanti allo studio sui SuperAger della Northwestern si sono riuniti il 24 maggio 2013 per ritrovarsi e socializzare. Foto: Ben Kesling / Wall Street Journal.

Gli scienziati della Northwestern University di Evanston (IL/USA) studiano da 25 anni le persone over-80, chiamate 'SuperAger' (con super invecchiamento), per capire meglio cosa li fa funzionare. Queste persone uniche, che mostrano prestazioni di memoria eccezionali a un livello coerente con persone almeno tre decenni più giovani, sfidano la convinzione persistente che il declino cognitivo sia una parte inevitabile dell'invecchiamento.


Nel corso del quarto di secolo di ricerca, gli scienziati hanno visto alcune notevoli differenze di stile di vita e personalità tra i SuperAger e quelli che invecchiano in modo tipico, come essere socievoli, ma "è quello che abbiamo trovato nel loro cervello che è stato così sconvolgente per noi", ha detto la dott.ssa Sandra Weintraub, prof.ssa di psichiatria e scienze comportamentali e neurologia alla Northwestern.


Identificando i tratti biologici e comportamentali associati al SuperAger, gli scienziati sperano di scoprire nuove strategie per promuovere la resilienza cognitiva e ritardare o prevenire l'Alzheimer e altre malattie che causano declino cognitivo e demenza.


"I nostri risultati mostrano che una memoria eccezionale in vecchiaia non è solo possibile, ma è collegata a un profilo neurobiologico distinto. Questo apre le porte a nuovi interventi volti a preservare la salute del cervello anche negli ultimi decenni di vita", ha affermato la Weintraub, prima autrice di un nuovo studio che riassume i risultati, pubblicato in Alzheimer's & Dementia.

 

Il cervello dei superger è resiliente e resistente

Il termine 'SuperAger' è stato coniato dal dott. M. Marsel Mesulam, che ha fondato il Mesulam Institute for Cognitive Neurology and Alzheimer's Disease alla Northwestern alla fine degli anni '90. Dal 2000, una coorte di 290 SuperAger è passata attraverso le porte del Mesulam Center e gli scienziati hanno eseguito l'autopsia a 79 cervelli donati da SuperAger. Alcuni dei cervelli contenevano proteine amiloide e tau (conosciute anche come placche e grovigli), note per il ruolo cruciale nella progressione dell'Alzheimer, ma altri non le avevano.


"Quello che abbiamo realizzato è che sono due i meccanismi che portano qualcuno a diventare SuperAger", ha detto la Weintraub. "Uno è la resistenza: queste persone non producono placche e grovigli. Il secondo è la resilienza: le producono, ma non causano nulla al cervello".

 

Altri risultati cruciali

  • Prestazioni eccezionali di memoria: i SuperAger ottengono almeno 9 su 15 in un test di richiamo ritardato delle parole, alla pari di individui tra 50 e 70 anni.

  • Struttura giovanile del cervello: a differenza del cervello che invecchia normalmente, i SuperAger non mostrano un diradamento significativo della corteccia - lo strato esterno del cervello - e hanno persino una corteccia cingolata anteriore più spessa rispetto agli adulti più giovani. Questa regione cruciale del cervello ha un ruolo significativo nell'integrazione delle informazioni relative al processo decisionale, alle emozioni e alla motivazione.

  • Tratti cellulari unici: i SuperAger hanno più neuroni von economo, che sono cellule specializzate legate al comportamento sociale e neuroni entorinali più grandi, che sono fondamentali per la memoria, rispetto ai coetanei che invecchiano normalmente.

  • La socialità come tratto comune: nonostante abbiano stili di vita diversi e diversi approcci all'esercizio fisico, i SuperAger tendono ad essere altamente sociali e segnalano forti relazioni interpersonali.

 

"La donazione del cervello può offrire immortalità scientifica"

Nel Centro Mesulam, i SuperAger vengono valutati ogni anno e possono scegliere di donare il loro cervello per l'analisi post mortem da parte degli scienziati della Northwestern.


"Molti dei risultati di questo documento derivano dall'esame dei campioni di cervello di SuperAger generosi e dedicati che sono stati seguiti per decenni", ha affermato la coautrice dott.ssa Tamar Gefen, prof.ssa associata di psichiatria e scienze comportamentali della facoltà di medicina, direttrice del laboratorio di neuropsicologia traslazionale e neuropsicologa al Centro Mesulam. "Sono costantemente stupita da come la donazione del cervello possa consentire scoperte molto tempo dopo la morte, offrendo una sorta di immortalità scientifica".

 

 

 


Fonte: Kristin Samuelson in Northwestern University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Weintraub, [+2], MM Mesulam. The first 25 years of the Northwestern University SuperAging Program. Alz&Dem, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)