Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Astringente, mente più acuta: i flavanoli attivano l'attività cerebrale per memoria e risposta allo stress

Gli effetti benefici dei flavanoli alimentari possono essere attribuiti alla loro capacità di attivare le risposte cerebrali e allo stress.

Physiological effects of astringent flavanols by Yasuyuki Fujii ShibauraTechEffetti fisiologici dei flavanoli (FL) astringenti: una singola dose orale di FL astringenti ha stimolato il sistema nervoso centrale, attivando i neuroni ipotalamici dell'ormone di rilascio della coricotropina (CRH). Il CRH secreto ha attivato la rete neurale della noradrenalina (NA) nel locus coeruleus (LC). La proiezione di NA dal LC all'area preottica dell'ipotalamo sopprime il sonno e promuove la veglia. La proiezione di NA e dopamina (DA) da LC e DA dall'area tegmentale ventrale all'ippocampo migliora la memoria. La proiezione di NA dal LC al tronco cerebrale attiva l'attività del nervo simpatico, aumentando la circolazione e il metabolismo. Fonte: Yasuyuki Fujii / Shibaura Tech

I flavanoli sono composti di origine vegetale noti per il loro gusto astringente, che mostrano proprietà pro o antiossidanti a seconda dell'ambiente. A causa della scarsa biodisponibilità, il meccanismo della loro attività di promozione della salute rimane poco chiaro.


Un nuovo studio ha determinato il meccanismo d’azione dei flavanoli alimentari via l’asse cervello-intestino. Una singola assunzione orale di flavanoli ha stimolato le regioni cerebrali coinvolte nella memoria e nella regolazione sonno-veglia e ha aumentato l’attività nervosa simpatica, una risposta allo stress. Questi risultati potrebbero portare ad applicazioni future, come lo sviluppo di cibi di prossima generazione.


L'astringenza è una sensazione secca, raggrinzita, ruvida o cartavetrata in bocca causata dai polifenoli di origine vegetale. I polifenoli, compresi i flavanoli, sono ben noti per la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. I flavanoli, presenti in abbondanza nel cacao, nel vino rosso e nei frutti di bosco, sono associati al miglioramento della memoria e della cognizione, nonché alla protezione dai danni neuronali.


Nonostante questi benefici, i flavanoli hanno una scarsa biodisponibilità, che è la frazione che entra effettivamente nel flusso sanguigno dopo l’ingestione. Ciò ha lasciato un’importante lacuna nella conoscenza: come possono i flavanoli influenzare la funzione cerebrale e il sistema nervoso quando sono assorbiti così poco?


In risposta a questa sfida, un gruppo di ricerca guidato dal dottor Yasuyuki Fujii e dalla prof.ssa Naomi Osakabe dello Shibaura Institute of Technology, in Giappone, ha studiato come i flavanoli influenzano il sistema nervoso attraverso la stimolazione sensoriale. Lo studio, pubblicato su Current Research in Food Science, ha testato l'ipotesi che il gusto astringente dei flavanoli possa agire come segnale diretto al cervello.


"I flavanoli presentano un gusto astringente. Abbiamo ipotizzato che questo gusto serva da stimolo, trasmettendo segnali direttamente al sistema nervoso centrale (che comprende il cervello e il midollo spinale). Di conseguenza, si pensa che la stimolazione dei flavanoli venga trasmessa attraverso i nervi sensoriali per attivare il cervello, inducendo successivamente risposte fisiologiche nella periferia attraverso il sistema nervoso simpatico", spiega il dott. Fujii.


I ricercatori hanno condotto esperimenti su topi di 10 settimane, somministrando flavanoli per via orale a dosi di 25 mg/kg o 50 mg/kg di peso corporeo, mentre i topi di controllo hanno ricevuto solo acqua distillata. I test comportamentali hanno mostrato che i topi nutriti con flavanoli mostravano maggiore attività motoria, comportamento esplorativo e migliore apprendimento e memoria rispetto ai controlli. I flavanoli hanno potenziato l’attività dei neurotrasmettitori in diverse regioni del cervello.


La dopamina e il suo precursore levodopa, la norepinefrina e il suo metabolita normetanefrina erano elevati nella rete locus coeruleus-noradrenalina immediatamente dopo la somministrazione. Queste sostanze chimiche regolano la motivazione, l’attenzione, la risposta allo stress e la vigilanza. Inoltre, erano sovraregolati gli enzimi critici per la sintesi (tirosina idrossilasi e dopamina-β-idrossilasi) e il trasporto (trasportatore vescicolare della monoammina 2) della noradrenalina, rafforzando la capacità di segnalazione del sistema noradrenergico.


Inoltre, l’analisi biochimica ha rivelato livelli urinari più elevati di catecolamine – ormoni rilasciati durante lo stress – nonché una maggiore attività nel nucleo paraventricolare ipotalamico (PVN), una regione del cervello centrale nella regolazione dello stress. La somministrazione di flavanoli ha anche potenziato l’espressione di c-Fos (un fattore chiave di trascrizione) e dell’ormone di rilascio della corticotropina nel PVN.


Presi insieme, questi risultati dimostrano che l’assunzione di flavanoli può innescare risposte fisiologiche ad ampio raggio simili a quelle indotte dall’esercizio fisico, funzionando come un moderato fattore di stress che attiva il sistema nervoso centrale e migliora l’attenzione, la vigilanza e la memoria.


"Le risposte allo stress provocate dai flavanoli in questo studio sono simili a quelle provocate dall'esercizio fisico. Pertanto, un'assunzione moderata di flavanoli, nonostante la loro scarsa biodisponibilità, può migliorare la salute e la qualità della vita"
, osserva il dottor Fujii.


Questi risultati hanno potenziali implicazioni nel campo della nutrizione sensoriale. In particolare, gli alimenti di prossima generazione possono essere sviluppati sulla base delle proprietà sensoriali, degli effetti fisiologici e dell’appetibilità dei cibi.

 

 

 


Fonte: Shibaura Institute of Technology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Fujii, [+12], N Osakabe. Astringent flavanol fires the locus-noradrenergic system, regulating neurobehavior and autonomic nerves. Curr Res Food Sci, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.