Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteina dei ​​muscoli legata all'esercizio fisico apre a un nuovo modo di curare l'Alzheimer

womans doing fitness exercisesImage by Racool studio on Freepik

Il morbo di Alzheimer (MA) è una causa devastante di perdita di memoria e declino cognitivo, per la quale non è disponibile alcun trattamento curativo. Tra i fattori legati allo stile di vita, l’attività fisica si distingue come forse uno dei più forti difensori della salute del cervello. Prove crescenti collegano la funzione dei muscoli scheletrici alla salute cognitiva. Una ricerca pionieristica della Florida Atlantic University, e dei suoi collaboratori del Center for Basic Metabolic Research della Novo Nordisk Foundation, porta queste prove a un livello superiore, rivelando che la chiave per combattere il MA potrebbe risiedere non solo nel cervello, ma anche nei muscoli.


Al centro di questa scoperta c’è la catepsina B (Ctsb), una proteina studiata da tempo nel cancro e nelle lesioni cerebrali, ma che funziona anche come miochina, molecola rilasciata dai muscoli durante l’esercizio, che può influenzare la funzione della memoria. Il nuovo studio, pubblicato su Aging Cell, ha indagato se un approccio di terapia genica per esprimere specificamente Ctsb nei muscoli potrebbe proteggere la funzione cerebrale in topi modello di MA. In questo approccio, ai topi è stato somministrato un vettore virale, un virus innocuo e progettato contenente il gene Ctsb che entra nella cellula muscolare, dove esprime Ctsb nel tessuto. Questi topi portano mutazioni genetiche umane che imitano i sintomi chiave della condizione, come la perdita di memoria e la patologia amiloide.


I risultati sono stati sorprendenti: i topi trattati con Ctsb nei muscoli non hanno sviluppato i tipici deficit di memoria associati al MA. Inoltre, è stata preservata la crescita di nuovi neuroni nell’ippocampo, una regione del cervello essenziale per l’apprendimento e la memoria. In effetti, i loro profili proteici del cervello, dei muscoli e del sangue somigliavano di più a quelli dei topi sani. Ciò suggerisce che l’aumento di Ctsb nel tessuto muscolare può offrire protezione dagli effetti del MA.


"Il nostro studio è il primo a dimostrare che esprimere catepsina B specificamente nei muscoli può prevenire la perdita di memoria e mantenere la funzione cerebrale nei topi modello di MA", ha affermato Henriette van Praag PhD, autrice senior e prof.ssa associata di scienze biomediche alla FAU. “I nostri risultati suggeriscono che la modulazione del Ctsb muscolare attraverso la terapia genica, e forse anche con farmaci o esercizio fisico, potrebbe rallentare o invertire il declino della memoria promuovendo la crescita delle cellule cerebrali, ripristinare l’equilibrio proteico e riequilibrare l’attività cerebrale”.


È interessante notare che il trattamento non ha ridotto le caratteristiche tipiche del MA, come l’infiammazione o le placche, che sono generalmente considerati i principali bersagli terapeutici. Nonostante questi segni persistenti di malattia, la funzione cerebrale è migliorata, indicando che la Ctsb può supportare la memoria e la cognizione attraverso percorsi ancora scarsamente esplorati, possibilmente ripristinando la capacità del cervello di produrre proteine ​​essenziali per la neurogenesi adulta, la plasticità sinaptica, l’apprendimento e la memoria.


"Sappiamo da tempo che l'attività fisica apporta benefici al cervello, ma questo studio ci avvicina alla comprensione di come ciò avvenga a livello molecolare", ha affermato Atul S. Deshmukh PhD, co-autore senior e professore associato dell'Università di Copenaghen. "Il muscolo non è solo un tessuto meccanico: è un potente comunicatore con il cervello. Ciò apre interessanti possibilità per nuovi trattamenti che sfruttano la biologia del corpo per combattere la neurodegenerazione".


Gli effetti, tuttavia, non erano gli stessi nei topi sani. Quando è stata somministrata Ctsb a topi senza MA, sembrava danneggiare la loro memoria, potenzialmente a causa dell'elaborazione differenziale del vettore della terapia genica nel muscolo del topo sano rispetto a quello del topo con MA. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, soprattutto sugli esseri umani, questo studio aumenta il crescente numero di prove che i muscoli e il cervello sono profondamente connessi e che il miglioramento della salute dei muscoli potrebbe offrire nuovi modi per trattare o addirittura prevenire le malattie neurodegenerative.


“Anche se c’è ancora molto da imparare, il nostro lavoro rafforza un’idea potente: il percorso per proteggere il cervello può iniziare nel corpo”, ha affermato la van Praag. “Attaccare i muscoli può avere il potenziale per diventare un intervento terapeutico nuovo, a basso costo e non invasivo per le malattie neurodegenerative, accessibile a molti pazienti”.

 

 

 


Fonte: Gisele Galoustian in Florida Atlantic University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Pinto, [+15], H van Praag. Muscle Cathepsin B Treatment Improves Behavioral and Neurogenic Deficits in a Mouse Model of Alzheimer's Disease. Aging Cell, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.