Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'MCI è comune e colpisce di più gli uomini

I ricercatori coinvolti nello studio sull'invecchiamento della Mayo Clinic riferiscono che più del 6 per cento degli americani di età tra 70 e 89 anni sviluppano deterioramento cognitivo lieve (MCI) ogni anno.

Inoltre, la condizione sembra colpire di più gli uomini e coloro che hanno solo una formazione di scuola superiore rispetto alle donne e a coloro che hanno compiuto studi universitari.


Le persone con MCI sono nella fase di sofferenza tra la dimenticanza normale associata all'invecchiamento e lo sviluppo di demenza, come quella provocata dall'Alzheimer. Lo studio (pubblicato nel numero del 25 Gennaio 2012 di Neurology, la rivista medica dell'American Academy of Neurology) riferisce che 296 dei 1.450 partecipanti allo studio ha sviluppato MCI, un tasso di incidenza del 6,4 per cento annuo complessivo. Tra gli uomini, il tasso di incidenza è stato del 7,2 per cento, rispetto al 5,7 per cento all'anno per le donne.

"Anche se i tassi di incidenza dell' MCI sono stati riportati in precedenza, il nostro è uno dei pochi studi progettato specificamente per misurare l'incidenza di MCI e dei suoi sottotipi utilizzando criteri pubblicati", dice l'autore Rosebud O. Roberts, MB, Ch.B., della Divisione di Epidemiologia Clinica alla Mayo. "La differenza statisticamente significativa fra i tassi di incidenza tra gli uomini e le donne rappresenta un dato importante per valutare i pazienti con MCI". Lo studio ha anche esaminato in modo più dettagliato i pazienti con MCI, dividendoli a seconda che avessero sviluppato MCI amnesica (AMCI) - quanod colpisce il dominio della memoria - o MCI non-amnesica (naMCI).


Come i risultati complessivi, i tassi di incidenza dell'aMCI e del naMCI erano più alti negli uomini che nelle donne. Inoltre, lo studio ha trovato che gli individui con una formazione limitata alla scuola superiore avevano sviluppato aMCI o naMCI ad un tasso superiore rispetto a quelli con una istruzione maggiore. "E' fondamentale comprendere la distribuzione dell'incidenza della MCI per età, sesso e altre variabili demografiche per aiutarci a capire la causa della condizione, così come come prevenirne la progressione verso la vera e propria demenza irreversibile" dice il Dott. Roberts. "Questo studio migliora la nostra comprensione della MCI e aiuta i medici a fornire un'assistenza ancora migliore ai loro pazienti, specialmente durante le valutazioni preliminari".


A proposito di Mild Cognitive Impairment- MCI

Le persone con MCI hanno lievi problemi con il pensiero e la memoria che non interferiscono con le attività quotidiane, anche se il loro oblio è spesso evidente a loro e ai loro amici e familiari. Anche se non tutti quelli con MCI sviluppano la demenza, si stima che avvenga nel 5/10 percento dei casi. Sintomi della MCI sono:

  • Difficoltà di apprendere ricordare nuove informazioni
  • Difficoltà di risolvere problemi o prendere decisioni
  • Dimenticare eventi recenti o conversazioni
  • Richiedere più tempo per svolgere attività mentali complesse o difficili.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Materiale della Mayo Clinic, via Newswise.

Riferimento: RO Roberts, YE Geda, DS Knopman, RH Cha, VS Pankratz, BF Boeve, EG Tangalos, RJ Ivnik, WA Rocca, RC Petersen. The incidence of MCI differs by subtype and is higher in men: The Mayo Clinic Study of Aging. Neurology, 2012; DOI: 10.1212/WNL.0b013e3182452862.

Pubblicato in ScienceDaily il 25 Gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.