Ricercatori dell'University of Alberta (U of A) hanno stabilito che la capacità del cervello di provare o ripetere gli impulsi elettrici può essere cruciale nel rendere più permanente la memoria appena acquisita.
Il professore di psicologia Clayton Dickson della U of A (in foto) ha paragonato il processo al tentativo di memorizzare in modo permanente un numero di telefono: "Ripetiamo il numero più volte a noi stessi, quindi è probabile che lo richiameremo automaticamente quando necessario".
Dickson, il ricercatore responsabile del progetto, afferma che i neuroni possono riprovare il processo di richiamare i ricordi di nuova installazione utilizzando i tempi di inattività del cervello, per inviare e reinviare nuovamente segnali avanti e indietro, stabilendo connessioni sinaptiche ben esercitate. "Quei collegamenti permettono al cervello di recuperare i ricordi e le prove assicurano che dureranno a lungo", ha dichiarato Dickson. "In precedenza si pensava che solo i processi biochimici, come la sintesi delle proteine, fossero importanti per il consolidamento dei ricordi".
Dickson dice che questo lavoro potrebbe portare dei benefici. "Ulteriori indagini su questo processo potrebbero essere utilizzate per migliorare la memoria di un individuo e, eventualmente, come strumento per cancellare i ricordi negativi o post-traumatici".
Il documento che delinea la ricerca dello studente laureato Arjun Sharma, e dei colleghi Dickson e Frank Nargang, è stato pubblicato il 14 febbraio in The Journal of Neuroscience.
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Fonte: Materiale della University of Alberta. Articolo originale scritto da Brian Murphy.
Riferimento: AV Sharma, FE Nargang, CT Dickson. Neurosilence: Profound Suppression of Neural Activity following Intracerebral Administration of the Protein Synthesis Inhibitor Anisomycin. Journal of Neuroscience, 2012; 32 (7): 2377 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.3543-11.2012.
Pubblicato in ScienceDaily il 14 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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