Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Passo avanti nel tentativo di rigenerare i nervi danneggiati

La carneficina evidente in disastri come incidenti d'auto o battaglie in tempo di guerra è spesso rispecchiata nei corpi delle persone coinvolte.

Una ferita grave può lasciare i vasi sanguigni e i nervi recisi, ossa rotte e macerie cellulari sparse in tutto il corpo - un campo di detriti all'interno del corpo stesso.

Sono scene come questa che il neurochirurgo Jason Huang (foto sotto, a sinistra), MD, affronta ogni giorno. I danni gravi ai nervi sono tra le piaghe più difficili da trattare per Huang e colleghi. E' un tipo di ferita subita da persone vittime di accoltellamenti o spari, da coloro che sono stati coinvolti in incidenti stradali - o dai soldati feriti sul campo di battaglia, come quelli che Huang ha trattato in Iraq.


Ora, tornando nel suo laboratorio universitario, Huang e il suo team hanno fatto un passo avanti verso l'obiettivo di riparare i nervi di questi pazienti in modo più efficace. In un articolo pubblicato sulla rivista PLoS ONE, Huang e colleghi dell'University of Rochester Medical Center riferiscono che un insieme sorprendente di cellule può avere il potenziale di trapianti nervosi. In uno studio sui ratti, il gruppo di Huang ha scoperto che i neuroni dei gangli della radice dorsale (cellule DRG), contribuiscono a creare nervi spessi e sani, senza provocare attenzioni indesiderate da parte del sistema immunitario.


La scoperta è un passo verso un migliore trattamento per i più di 350.000 pazienti che negli Stati Uniti ogni anno subiscono ferite gravi ai nervi periferici. Il laboratorio di Huang è uno dei pochi che hanno sviluppato nuove tecnologie per il trattamento di queste ferite. "Si tratta di lesioni molto gravi, e i pazienti ne soffrono, molti per molto tempo", ha detto Huang, professore associato di Neurochirurgia e direttore di Neurochirurgia all'Highland Hospital, un affiliato dell'University of Rochester Medical Center. "Ci sono una varietà di opzioni, ma nessuno di loro è quella ideale. "Il nostro obiettivo a lungo termine è di far crescere i nervi viventi in laboratorio, poi trapiantarli nei pazienti e ridurre la quantità di tempo necessario per quei nervi inizino a funzionare", ha aggiunto Huang, il cui progetto è stato finanziato dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke e dall'University of Rochester Medical Center.


Perchè un nervo danneggiato si riparari da solo, le due parti sconnesse, ma sane del nervo devono in qualche modo trovarsi una con l'altra attraverso un labirinto di tessuto e collegarsi insieme. Ciò accade naturalmente per ferita molto piccole - proprio come la nostra pelle ricresce dopo un piccolo taglio - ma per alcune ferite ai nervi, la distanza è semplicemente troppo grande, e il nervo non ricresce senza intervento esterno. I chirurghi, come Huang, preferiscono l'opzione di trapiantare il tessuto nervoso da altre parti del corpo del paziente - per esempio, una sezione di un nervo della gamba - nelle aree danneggiate. Il nervo trapiantato funge da impalcatura, una sorta di guida al nervo nuovo per crescere e colmare lo spazio. Poiché il tessuto proviene dal paziente, il corpo accetta il nuovo nervo e non lo attacca.


Cellule DRG in sviluppo. (Credit: Image courtesy
of University of Rochester Medical Center)

Ma per molti pazienti, questo trattamento non è un'opzione. Essi potrebbero avere gravi ferite in altre parti del corpo, così che il tessuto nervoso in più non è disponibile. Le alternative possono includere un trapianto di nervi da un cadavere o da un animale, ma questi portano ad altre sfide, come la necessità permanente di potenti farmaci immunosoppressori, e quindi vengono usate raramente. Una tecnologia utilizzata da Huang e da altri neurochirurghi è la NeuraGen Nerve Guide, un tubo di collagene vuoto, assorbibile, attraverso il quale le fibre nervose possono crescere e trovarsi l'un l'altra. La tecnologia è spesso utilizzata per riparare i danni al sistema nervoso su distanze brevi, inferiori a un centimetro.


[Leggere tutto il resto qui ... oppure richiedere la traduzione completa qui (con offerta)]

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della University of Rochester Medical Center.

Riferimento: Weimin Liu, Yi Ren, Adam Bossert, Xiaowei Wang, Samantha Dayawansa, Jing Tong, Xiaoshen He, Douglas H. Smith, Harris A. Gelbard, Jason H. Huang. Allotransplanted Neurons Used to Repair Peripheral Nerve Injury Do Not Elicit Overt Immunogenicity. PLoS ONE, 2012; 7 (2): e31675 DOI: 10.1371/journal.pone.0031675.

Pubblicato in ScienceDaily il 21 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.