Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificata funzione delle proteine che protegge le cellule dalle lesioni

Scienziati hanno scoperto una nuova funzione di una proteina che protegge le cellule durante le lesioni e potrebbe alla fine tradursi nel trattamento di condizioni che vanno dalle malattie cardiovascolari all'Alzheimer.

I ricercatori segnalano il 7 giugno sulla rivista Cell on-line che un tipo di proteina chiamata trombospondina attiva un percorso di protezione che impedisce danni al cuore delle cellule nei topi sottoposti a simulazione di estrema ipertensione, sovraccarico di pressione cardiaca e infarto.


A photo of Jeffery Molkentin, PhD."I nostri risultati suggeriscono che questa proteina potrebbe essere presa medicalmente di mira per aiutare le persone con molti stati patologici differenti in cui i vari organi sono sotto stress'', ha detto Jeffery Molkentin (foto), PhD, sperimentatore principale e ricercatore del Cincinnati Children's Hospital Medical Center e del Howard Hughes Medical Institute. "Anche se sono necessari ulteriori studi per determinare come potrebbero essere applicate clinicamente le nostre scoperte, una possibile strategia terapeutica potrebbe includere un farmaco o una terapia genica che induce la sovraespressione della proteina nei tessuti o negli organi sottoposti a lesioni".


Le proteine trombospondina (Thbs) sono prodotte dal corpo nelle cellule in cui i tessuti sono stati lesionati, riconfigurati o ristrutturati, come ad esempio nelle malattie cardiache croniche. Appaiono in una parte del meccanismo interno della cellula chiamato reticolo endoplasmatico. Lì, la Thbs innesca un processo di risposta allo stress per regolare la produzione di altre proteine e contribuire a correggere o eliminare le cellule di proteine che si piegano in modo errato e perdono la forma e funzione prevista. Le proteine mal ripiegate portano a tessuti danneggiati e disfunzioni degli organi.


I ricercatori si sono concentrati sul modo in cui una delle proteine trombospondina (la Thbs4) attiva le risposte allo stress cellulare in topi allevati con iperespressione della proteina nelle cellule cardiache. Hanno confrontato come il cuore dei topi positivi alla Thbs4 risponde allo stress simulato e alle lesioni nei topi non allevati per sovraesprimere Thbs4 cardio-specifica. La sovraespressione di Thbs4 non avuto alcun effetto sugli animali prima dello stress cardiaco; anche se durante l'ipertensione e l'infarto cardiaco simulato la proteina ha ridotto le lesioni e li ha protetti dalla morte. I topi non allevati per la sovraespressione di Thbs4 erano estremamente sensibili al danno cardiaco, secondo Molkentin, della Divisione di Biologia Molecolare Cardiovascolare e del Cincinnati Children's Heart Institute.


I ricercatori hanno riferito che le Thbs4 sovraespresse hanno rafforzato la capacità delle cellule del cuore di secernere proteine utili, risolvere proteine mal ripiegate e ricostruire correttamente la matrice extracellulare (i tessuti connettivi che contribuiscono a dare forma funzionale e integrità strutturale al cuore). Un fattore cruciale per il processo di risposta allo stress è che le Thbs4 attivano e regolano un fattore di trascrizione chiamato Aft6alpha. I fattori di trascrizione aiutano a decodificare le istruzioni genetiche di altri geni per controllare la loro espressione. Nel caso dell'Aft6alpha nel cuore, lo aiuta a mediare i processi di riparazione. Quando l'Aft6alpha viene attivato dalle Thbs4, il reticolo endoplasmatico delle cellule si espande e migliora la produzione di molecole chaperone e di altre proteine di riparazione.


I topi allevati per non sovraesprimere Thbs4 cardiaca non hanno evidenziato Aft6alpha attivato o processi robusti di riparazione a seguito di danno cardiaco, portando ai loro poveri risultati. Molkentin ha detto che il team di ricerca continua a esaminare il percorso di risposta allo stress Thbs-dipendente per comprendere meglio i processi coinvolti. Ciò include l'esaminare come il percorso interessa i modelli di laboratorio di malattie neurodegenerative come il Parkinson, l'Alzheimer e la sclerosi laterale amiotrofica.


Il sostegno finanziario per lo studio è venuto dal National Institutes of Health e dall'Howard Hughes Medical Institute. Hanno collaborato allo studio (insieme al primo autore a Jeffrey M. Lynch, del laboratorio di Molkentin) i ricercatori del Dipartimento di Pediatria del Cincinnati Children's e dell'Università di Cincinnati (UC), del Dipartimento di Chirurgia dell'UC e ricercatori della Kyoto University in Giappone, della Columbia University di New York e del Beth Israel Deaconess Hospital e dell'Harvard Medical School di Boston.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Cincinnati Children's Hospital Medical Center.

Riferimento:
Jeffrey M. Lynch, Marjorie Maillet, Davy Vanhoutte, Aryn Schloemer, Michelle A. Sargent, N. Scott Blair, Kaari A. Lynch, Tetsuya Okada, Bruce J. Aronow, Hanna Osinska, Ron Prywes, John N. Lorenz, Kazutoshi Mori, Jack Lawler, Jeffrey Robbins, Jeffery D. Molkentin. A Thrombospondin-Dependent Pathway for a Protective ER Stress Response. Cell, 2012; 149 (6): 1257 DOI: 10.1016/j.cell.2012.03.050.

Pubblicato in ScienceDaily il 7 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.