Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ridotte drasticamente sostanze che formano la placca nei topi con Alzheimer

Topi AlzheimerScienziati hanno scoperto che l'eliminazione di un enzima dai topi con sintomi di Alzheimer porta ad una riduzione del 90 per cento nei composti responsabili della formazione delle placche legate alla malattia.

Questa è la riduzione più drastica di questo composto segnalata fino ad oggi in una ricerca pubblicata.


I composti sono peptidi di beta amiloide (A-beta), proteine più corte. Quando i peptidi A-beta si accumulano in quantità eccessiva nel cervello, possono formare placche, che sono una caratteristica dell'Alzheimer. "Questi topi sono il modello della forma più aggressiva dell'Alzheimer e producono la più alta quantità di peptidi A-beta. Questa riduzione del 90 per cento è il più grande calo dei livelli di A-beta riportato fino ad ora trattando modelli animali con farmaci o manipolazioni genetiche", ha detto Sung Ok Yoon, professore associato di biochimica molecolare e cellulare alla Ohio State University e autore principale dello studio.


La chiave per ridurre i peptidi A-beta è l'eliminazione di un enzima chiamato JNK3. Questo enzima stimola una proteina che produce peptidi A-beta, il che suggerisce che quando l'attività del JNK3 è alta, la produzione di peptidi A-beta aumenta, accrescendo le opportunità della loro accumulazione e della formazione in placche. I ricercatori hanno anche osservato che l'attività del JNK3 nel tessuto cerebrale di pazienti con Alzheimer è maggiore dal 30 al 40 per cento rispetto al normale tessuto cerebrale umano. L'attività del JNK3 rimane generalmente bassa nel cervello, ma aumenta quando sorgono anomalie fisiologiche.


I risultati suggeriscono che il JNK3 potrebbe essere un nuovo obiettivo per l'intervento sull'Alzheimer, ha detto Yoon. Fino ad ora, alcuni farmaci possono rallentare la progressione della malattia, ma non esiste una cura.


La ricerca è pubblicata nel numero del 6 Settembre 2012 della rivista Neuron.

[...]

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Ohio State University, via Newswise.

Riferimento:
Sung Ok Yoon, Dong Ju Park, Jae Cheon Ryu, Hatice Gulcin Ozer, Chhavy Tep, Yong Jae Shin, Tae Hee Lim, Lucia Pastorino, Ajaya J. Kunwar, James C. Walton, Alan H. Nagahara, Kun Ping Lu, Randy J. Nelson, Mark H. Tuszynski, Kun Huang. JNK3 Perpetuates Metabolic Stress Induced by Aβ Peptides. Neuron, 2012; 75 (5): 824 DOI: 10.1016/j.neuron.2012.06.024.

Pubblicato in ScienceDaily il 5 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Foto: ©Danielle Bonardelle/Fotolia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)