Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I giocatori NFL hanno rischio maggiore di morte per Alzheimer e SLA [ricerca]

Football playersnflUna nuova ricerca dimostra che i giocatori di football americano professionisti possono avere un rischio più alto di morte per malattie che danneggiano le cellule del cervello, come l'Alzheimer e la sclerosi laterale amiotrofica (anche nota come morbo di Lou Gehrig), rispetto alla popolazione generale statunitense.

Lo studio è pubblicato nell'edizione del 5 settembre 2012 on line di Neurology ®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.


Lo studio ha esaminato 3.439 giocatori con un'età media di 57 anni della National Football League con almeno cinque stagioni di attività sportiva dal 1959 al 1988. I ricercatori hanno rivisto i certificati di morte cercando le cause della morte per Alzheimer, Parkinson e SLA. Al momento dell'analisi, solo il 10 per cento dei partecipanti era deceduto. La ricerca ha scoperto che i giocatori professionisti in questo studio avevano tre volte più probabilità di morire a causa di malattie che danneggiano le cellule cerebrali rispetto alla popolazione generale.


Il rischio di un giocatore di morire per Alzheimer o sclerosi laterale amiotrofica è quasi quattro volte superiore rispetto alla popolazione generale. Dei 334 morti, sette avevano l'Alzheimer e sette la SLA. Il rischio di morire di Parkinson non è risultato significativamente diverso da quello della popolazione generale.


Per determinare se tali rischi differivano dalla posizione in campo, i ricercatori hanno diviso i giocatori in due gruppi: quelli che giocavano in posizioni non-in-linea ("veloci") che comprendevano quarterback, running back, halfbacks, fullbacks, wide receivers, tight ends, defensive backs, safeties e linebackers e quelli che giocavano in posizioni di linea ("non-veloci"), tra cui uomini di linea difensiva e offensiva. I giocatori di posizione veloci avevano una probabilità più di tre volte maggiore di morire per una causa neurodegenerativa rispetto giocatori in posizioni non veloci. Il 62 per cento dei giocatori erano in posizioni veloci.


"Questi risultati sono coerenti con studi recenti che suggeriscono un aumento del rischio di malattie neurodegenerative tra i giocatori di football", ha detto l'autore dello studio Everett J. Lehman, MS, del National Institute for Occupational Safety and Health di Cincinnati. "Anche se il nostro studio ha esaminato le cause di morte per Alzheimer e la sclerosi laterale amiotrofica, come indicato sui certificati di morte, la ricerca suggerisce ora che l'encefalopatia cronica traumatica (CTE) potrebbe essere il vero fattore primario o secondario in alcune di queste morti. Un autopsia cerebrale è necessaria per diagnosticare la CTE e distinguerla da Alzheimer o sclerosi laterale amiotrofica. Anche se la CTE è una diagnosi a parte, i sintomi sono spesso simili a quelli che si trovano nell'Alzheimer, il Parkinson e la SLA, e può verificarsi a seguito di traumi multipli".


Lehman ha detto che lo studio è limitato dal piccolo numero di morti nell'analisi. Lo studio è stato finanziato dal National Institute for Occupational Safety and Health.

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della American Academy of Neurology (AAN).

Riferimento:
Everett J. Lehman, Misty J. Hein, Sherry L. Baron, and Christine M. Gersic. Neurodegenerative causes of death among retired National Football League players. Neurology, Published ahead of print September 5, 2012; DOI: 10.1212/WNL.0b013e31826daf50.

Pubblicato in ScienceDaily il 5 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.