Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Strategia per la memoria può aiutare le persone depresse a ricordare i bei tempi

Una nuova ricerca, pubblicata su Clinical Psychological Science, una rivista della Association for Psychological Science, mette in evidenza una strategia di memoria che può aiutare le persone che soffrono di depressione a ricordare esperienze quotidiane positive.

Precedenti ricerche hanno dimostrato che la capacità di richiamare ricordi concreti e dettagliati, che sono positivi o auto-gratificanti, possono contribuire a rafforzare l'umore positivo delle persone con una storia di depressione. Ma è proprio questo tipo di memoria viva degli eventi di tutti i giorni che sembra essere affievolito nelle persone che soffrono di depressione.


Il ricercatore Tim Dalgleish dell'unità Medical Research Council Cognition and Brain Sciences e colleghi, hanno ipotizzato che un metodo conosciuto per migliorare la memoria (la strategia "metodo-dei-loci", o metodo dei luoghi, introdotta dagli intichi greci e romani) potrebbe aiutare i pazienti depressi a recuperare i ricordi positivi con maggiore facilità.


La strategia metodo-dei-loci consiste nell'associare ricordi vividi con oggetti fisici o luoghi, come per esempio gli edifici che si vedono nel percorso verso il lavoro tutti i giorni. Per richiamare i ricordi, tutto quello che si deve fare è immaginare di rifare il tragitto.


Nello studio, i pazienti depressi sono stati invitati a ricordare 15 esperienze positive. Un gruppo è stato invitato ad utilizzare la strategia metodo-dei-loci per creare associazioni con i ricordi, mentre al gruppo di controllo è stato chiesto di utilizzare una semplice strategia di "prova", che raggruppa i ricordi in base alle loro somiglianze. Dopo aver praticato le rispettive tecniche, i partecipanti sono stati invitati a ricordare il maggior numero possibile dei 15 ricordi positivi.


I due metodi sono ugualmente efficaci nel test di memoria iniziale condotto in laboratorio:  entrambi i gruppi erano in grado di ricordare quasi tutte le 15 esperienze. Ma le strategie non sono ugualmente efficaci nel tempo. Dopo una settimana di pratica a casa, i partecipanti hanno ricevuto una telefonata a sorpresa da parte dei ricercatori, che hanno chiesto loro di riferire i ricordi ancora una volta. I partecipanti che hanno utilizzato la tecnica metodo-dei-loci ricordavano significativamente meglio i loro ricordi positivi rispetto a quelli che hanno utilizzato la tecnica di prova.


Questi dati suggeriscono che l'uso della tecnica metodo-dei-loci per associare ricordi vividi positivi, ad oggetti o luoghi fisici, può rendere più facile alle persone depresse recuperare quei ricordi positivi, contribuendo a elevare il loro stato d'animo nel lungo termine.


Oltre a Dalgleish, i co-autori di questa ricerca sono Lauren Navrady, Elinor Bird, Emma Hill, Barnaby Dunn e Ann-Marie Golden, tutti i della Medical Research Council Cognition and Brain Sciences Unit. La ricerca è stata finanziata dal Medical Research Council britannico.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Association for Psychological Science.

Riferimento:
T. Dalgleish, L. Navrady, E. Bird, E. Hill, BD Dunn, A.-M. Golden. Method-of-Loci as a Mnemonic Device to Facilitate Access to Self-Affirming Personal Memories for Individuals With Depression. Clinical Psychological Science, 2013; DOI: 10.1177/2167702612468111.

Pubblicato in Science Daily il 25 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.