Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Tolleranza alterata del glucosio può portare a disfunzione cognitiva

Le persone con tolleranza alterata al glucosio - precursore del diabete di tipo 2 - spesso mostrano una funzione cognitiva deteriorata, che si può alleviare con una dieta progettata specificamente per la loro condizione, secondo una tavola rotonda tenuta al Meeting & Expo annuale® 2013 dell'Istituto dei tecnologi alimentari (IFT).


La tolleranza alterata al glucosio è uno stato pre-diabetico di iperglicemia, associato a resistenza all'insulina e ad un elevato rischio di malattia cardiovascolare. Può precedere il diabete di tipo 2 di molti anni, ed alcuni cambiamenti dello stile di vita, come il ritorno ad un peso normale e l'aumento dell'esercizio fisico, possono aiutare le persone pre-diabetiche ad evitare del tutto tale progressione.


Louise Dye, Ph.D., professore di nutrizione e comportamento nell'Human Appetite Research Unit all'Istituto di Scienze Psicologiche dell'Università di Leeds, ha presentato una ricerca con la quale ha esaminato 31 studi precedenti riguardanti le prestazioni cognitive in diverse condizioni alimentari. Ha scoperto che il gruppo di tolleranza alterata al glucosio dimostra difficoltà su 12 dei 27 risultati di test cognitivi, tra cui il riconoscimento delle parole, il test di apprendimento visivo-verbale, il test di apprendimento spaziale visivo, il test psicomotorio e il block-tapping di Corsi (test della memoria di lavoro visuo-spaziale di breve termine).


Il gruppo di tolleranza alterata al glucosio era composto da tutte donne di mezza età che sembravano avere una buona salute generale. "C'è una significativa compromissione nelle donne con alterazione della tolleranza al glucosio", spiega la Dye. "A me sembra una bomba ad orologeria. Dobbiamo usare il cibo (industria alimentare e dieta) per aiutarci a riportare queste persone indietro dalla tolleranza alterata al glucosio. Nel momento in cui insorge il diabete di tipo 2, la disabilità è molto più evidente".


Essa indica uno studio giapponese del 2009 su 129 persone di 80 anni, 55 delle quali avevano tolleranza alterata al glucosio o diabete di tipo 2. Tutti i soggetti durante lo studio hanno avuto più di 30 grammi di fibre al giorno e si sono esercitate 2-4 volte alla settimana per un periodo di due anni. In tale periodo, le 36 persone con tolleranza alterata al glucosio hanno mostrato miglioramenti nei test di richiamo ritardato e block design.


Il gruppo con diabete di tipo 2 ha mostrato un miglioramento nella demenza, nel  richiamo ritardato e nello stato mentale. "Questo ci dice qualcosa sul modo in cui il miglioramento della regolazione del glucosio attraverso la fibra alimentare e l'esercizio fisico potrebbe migliorare le funzioni cognitive", ha detto la Dye. Lei invita l'industria alimentare a continuare a ricercare i migliori prodotti per i consumatori con problemi di tolleranza alterata al glucosio, come i cibi con più fibre e quelli con un impatto glicemico limitato.


Un altro oratore, Nicholas Bordenave, Ph.D., scienziato principale associato nel dipartimento analitico di PepsiCo Global R&D, ha detto che un aspetto fondamentale da considerare in questi cibi è la sazietà. Ha detto che le due strade collaudate per fare questo sono: uno spostamento verso l'amido a digestione lenta e l'amido resistente negli alimenti e una maggiore viscosità del cibo attraverso la digestione.


Tuttavia, egli ha osservato che la sfida per i produttori alimentari è creare cibi con componenti dal sapore attraente per i consumatori. "Dal punto di vista del consumatore c'è ancora molto da capire", ha detto. "In questo momento, le persone pensano in termini di sazietà. Non sono ancora consapevoli degli effetti della consegna del glucosio sulle loro prestazioni mentali. E' davvero un problema di educazione dei consumatori".

 

 

 

 

 


Fonte:  Institute of Food Technologists (IFT).

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.