Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricordi sono un mix di memoria, ambiente e stato mentale

Le informazioni generate dall'attività elettrica dei neuroni sono un misto di ricordi immagazzinati, circostanze ambientali, e dallo stato d'animo attuale, secondo quello che hanno scoperto degli scienziati in uno studio su topi di laboratorio.


I risultati, che appaiono sulla rivista PLoS Biology, offrono una visione innovativa sui processi neurobiologici che danno origine alla conoscenza e al richiamo dei ricordi.


Lo studio è stato condotto da Eduard Kelemen, un ex studente laureato e associato post-laurea del Downstate Medical Center dell'Università Statale di New York (SUNY), e da André Fenton, professore del Center for Neural Science dell'Università e del Downstate Medical Center. Kelemen attualmente è borsista post-dottorato all'Università di Tuebingen in Germania.


L'idea che il richiamo del ricordo non sia semplicemente una ripetizione delle nostre esperienze memorizzate risale a Platone. Egli credeva che il recupero dei ricordi sia, in effetti, un processo molto più complesso; una visione di solito accettata dagli psicologi cognitivi di oggi e formulata nella teoria del ricordo costruttivo. La teoria postula che, durante il recupero dei ricordi, si possono combinare informazioni tra le diverse esperienze, formandone una unica. Tale processo può spiegare la prevalenza dei falsi ricordi. Ad esempio, alcuni studi hanno dimostrato che le persone ricordano erroneamente di aver visto uno scuolabus in un film se il bus viene citato dopo aver visto il film.


Inoltre, altra dottrina dimostra che anche la mentalità di un soggetto può influenzare le informazioni recuperate. Per esempio, guardare una casa dal punto di vista di un compratore o da quello di un ladro porta ricordi diversi: i potenziali acquirenti possono ricordare il tetto che perde, mentre gli aspiranti ladri possono ricordare dove sono conservati i gioielli.


Ma anche se i contorni psicologici del richiamo sono ben documentati, si sa molto poco sull'attività neurale che sta alla base di questo processo. Con questo in mente, Fenton e Kelemen hanno centrato il loro studio sui processi neurofisiologici che impiegano i topi per risolvere problemi che richiedono il recupero dei ricordi. Per farlo, hanno impiegato tecniche sviluppate nel corso degli ultimi due decenni.


Queste comprendono il monitoraggio dell'attività elettrica dei neuroni dell'ippocampo dei ratti - la parte del cervello usata per codificare nuovi ricordi e recuperare quelli vecchi. Individuando alcuni tipi di attività neuronale, i ricercatori sono storicamente in grado di eseguire ciò che equivale a un esercizio di lettura della mente, per decodificare ciò che sta pensando il ratto e persino capire le specifiche del richiamo della memoria degli animali.


Nei loro esperimenti, Fenton e Kelemen hanno testato la fattibilità di un concetto ("il recupero intra-episodi"), stimolando l'attività cerebrale in una data circostanza che era stata attivata anche in una precedente esperienza specifica. "Tale espressione intra-episodi dell'attività può creare opportunità per la generazione di nuove associazioni e nuove informazioni che non erano mai state sperimentate direttamente", scrivono gli autori. Per testare questa ipotesi, i ratti sono stati collocati in una arena circolare fissa, poi in una arena circolare ruotante della stessa dimensione, seguito dal ritorno all'arena fissa. Nella condizione dell'arena rotante, la superficie gira lentamente, rendendo necessario al ratto di pensare alla sua posizione sia in termini di pavimento rotante che in termini di camera fissa.


Nel complesso i risultati hanno mostrato un'attività neurale distinta tra le condizioni stabile e rotante. Tuttavia, durante l'operazione di rotazione, i ricercatori hanno osservato ad intermittenza un "recupero intra-episodi"; a volte i neuroni hanno espresso schemi di attività elettrica nella condizione di arena rotante che erano simili ai modelli di attività usati nella condizione di arena fissa. In particolare, il recupero intra-episodi si è verificato più frequentemente quando la posizione angolare dell'arena rotante era verso la fine di un giro e stava per tornare alla stessa posizione della condizione stabile, dimostrando che il recupero è influenzato dall'ambiente.


Per dimostrare che il recupero intra-episodi è influenzato dallo stato d'animo attuale, Fenton e Kelemen hanno approfittato di una precedente ricerca tra i loro esperimenti: durante la rotazione dell'arena, l'attività neurale passa dalla segnalazione della posizione del ratto nella stanza fissa, alla posizione del ratto sul pavimento dell'arena rotante. Il richiamo intra-episodi è anche più probabile quando l'attività neuronale rappresenta la posizione del ratto nella sala fissa, piuttosto che quando rappresenta posizioni che ruotano con l'arena. Questo dimostra che il recupero è influenzato da variabili cognitive interne codificate dagli scaricamenti dell'ippocampo - vale a dire, dallo stato d'animo.


"Questi esperimenti dimostrano caratteristiche innovative fondamentali della memoria episodica umana costruttiva
negli scaricamenti dell'ippocampo del topo", spiega Fenton, "e indicano il meccanismo neurobiologico del modo in cui esperienze di diversi eventi separati nel tempo possono comunque convivere e ricombinarsi nella mente per generare nuove informazioni che a volte possono costituire intuizioni creative di valore e conoscenze".


Lo studio è stato finanziato dalla National Science Foundation.

 

 

 

 

 


Fonte: New York University.

Riferimento: Eduard Kelemen, André A. Fenton. Key Features of Human Episodic Recollection in the Cross-Episode Retrieval of Rat Hippocampus Representations of Space. PLoS Biology, 2013; 11 (7): e1001607 DOI: 10.1371/journal.pbio.1001607

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.