Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svelato come il diabete predispone all'Alzheimer

Il diabete e la demenza stanno aumentando drammaticamente negli Stati Uniti e nel mondo.


Negli ultimi anni, si sono accumulati dati epidemiologici che mostrano che gli anziani con diabete hanno una probabilità significativamente pià alta di sviluppare il deterioramento cognitivo e una maggiore suscettibilità alla insorgenza di demenza legata all'Alzheimer.


Ora, un gruppo di ricerca guidato da Giulio Maria Pasinetti, MD, PhD, cattedra Saunders Family e Professore di Neurologia alla Scuola di Medicina Icahn del Mount Sinai, ha scoperto un nuovo meccanismo attraverso il quale questo può accadere. I risultati sono pubblicati online dal 23 ottobre, nella rivista Diabetes.


Il Dott. Pasinetti e colleghi hanno localizzato i cambiamenti nel cervello post mortem di soggetti umani. Essi riferiscono che l'espressione genica è disfunzionale nel cervello di soggetti umani diabetici, e questo aumento è associato ad una ridotta espressione di molecole importanti che hanno un ruolo fondamentale nel mantenere l'integrità strutturale delle regioni del cervello associate all'apprendimento.  Motivato da questa scoperta, il Dott. Pasinetti ha ipotizzato che se la teoria fosse stata corretta, si potevano ripetere condizioni simili in laboratorio, inducendo il diabete in topi geneticamente predisposti a sviluppare il deterioramento della memoria di tipo Alzheimer.


Infatti, il laboratorio del Dott. Pasinetti ha confermato questa previsione nel modello di topo, supportando l'ipotesi che il diabete, attraverso cambiamenti epigenetici nel cervello, può promuovere casualmente l'insorgenza e la progressione dell'Alzheimer [I cambiamenti epigenetici sono modifiche chimiche del DNA che influenzano l'espressione genica, ma non alterano il codice genetico di partenza].


"Questa nuova prova è estremamente interessante, dato che circa il 60 per cento dei pazienti di Alzheimer hanno almeno una grave condizione medica associata al diabete", ha detto il Dott. Pasinetti. "Quello risultato aumenta la comprensione del meccanismo potenziale alla base della relazione tra diabete e insorgenza e progressione dell'Alzheimer, con interazioni attraverso le quali funziona il DNA".


La scoperta del laboratorio del Dott. Pasinetti ha implicazioni sociali molto importanti. Più di 5 milioni [di americani] sono affetti dalla demenza di Alzheimer, e l'incidenza della malattia è destinata a salire alle stelle nei prossimi trent'anni con l'invecchiamento della popolazione.


"La prossima domanda che dobbiamo porci è: come possiamo tradurre questo nello sviluppo di strategie innovative di
prevenzione e trattamento della malattia", ha aggiunto il Dott. Pasinetti. "Se scopriremo come manipolare farmacologicamente la modificazione epigenetica del DNA, questi studi saranno fondamentali nella formulazione di nuovi trattamenti e delle possibili strategie di prevenzione dell'Alzheimer".


Hanno collaborato a questa ricerca diverse persone, tutte della Scuola di Medicina Icahn del Mount Sinai: Tuyen Nguyen, PhD, Weina Bi, BA, Amanda Bilski, BA, Shimul Begum, BA, Preshant Vempati, MS, Lindsay Knable BA, e Lap Ho, PhD.

 

 

 

 

 


Fonte: Mount Sinai Medical Center.

Riferimenti: Jun Wang, Bing Gong, Wei Zhao, Cheuk Tang, Merina Varghese, Tuyen Nguyen, Weina Bi, Amanda Bilski, Shimul Begum, Prashant Vempati, Lindsay Knable, Lap Ho, and Giulio M. Pasinetti. Epigenetic mechanisms linking diabetes and synaptic impairments. Diabetes, Published online before print October 23, 2013, doi: 10.2337/db13-1063

Pubblicato in mountsinai.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.