Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Obiquicorpi: il bacio della morte

Come gangster che eseguono ordini precisi, le nuove molecole ingegnerizzate chiamate «ubiquicorpi» possono marcare per la distruzione delle proteine specifiche all'interno di una cellula: un bacio molecolare della morte che può spianare la strada a nuove terapie farmacologiche e potenti strumenti di ricerca.


Guidati dal professor Matthew DeLisa, gli ingegneri chimici della Cornell University hanno sviluppato un nuovo tipo di anticorpo, chiamato «ubiquicorpo», che è un frammento di anticorpo che hanno inserito nel processo naturale conosciuto come «percorso ubiquitina-proteasoma» (UPP).


Il loro lavoro sarà pubblicato il 16 marzo del Journal of Biological Chemistry ed è evidenziato in una analisi su SciBX.


L'UPP è un percorso cellulare naturale, o processo, attraverso il quale una cellula si libera delle proteine che non vuole più. Una proteina condannata viene etichettata con una catena di una proteina chiamata ubiquitina, che è un segnale molecolare che dice "distruggimi". La proteina marcata con ubiquitina viene inviata al proteasoma della cellula - il suo tritarifiuti - che decompone la proteina negli aminoacidi che la formano.


DeLisa e colleghi hanno ipotizzato che questo processo normale potrebbe essere sfruttato come un modo semplice e regolabile per eliminare alcune proteine bersaglio in una cellula senza dover pasticciare con il genoma, per eliminare la proteina, usando gli strumenti di ingegneria genetica standard. Lo hanno fatto sfruttando la natura modulare dell'UPP, che coinvolge tre enzimi chiamati E1, E2 ed E3. Hanno modificato un particolare enzima E3 chiamato CHIP, assegnando il cambiamento solo a quella parte del percorso.


Hanno rimosso il dominio naturale di legame del CHIP, sostituendolo con una proteina di legame progettata - in questo caso un frammento di anticorpo - che è stata creata in laboratorio. L'idea era di autorizzare il CHIP a mettere le catene dell'ubiquitina su qualsiasi obiettivo, guidati dalle capacità di auto-guida del frammento dell'anticorpo per cercare e legarsi al suo obiettivo specifico. Hanno chiamato l'intera molecola re-ingegnerizzata con l'enzima CHIP modificato «ubiquicorpo» [ubiquibody].


[...] La tecnologia potrebbe rivelarsi utile anche per le future terapie farmacologiche. Per esempio, in una cellula tumorale, in cui una certa proteina contribuisce alla malattia, l'ubiquicorpo potrebbe ridurre o eliminare la proteina dall'interno mirando solo quella specifica proteina, ha detto DeLisa. Il potenziale terapeutico degli ubiquicorpi viene esplorato ulteriormente nel laboratorio di DeLisa, con esperimenti su proteine ​​bersaglio note per essere presenti in varie malattie come l'Alzheimer, il cancro e il Parkinson.


Oltre al primo autore Alyse Portnoff, ex studente laureato in ingegneria biomedica alla Cornell, hanno collaborato allo studio Erin Stephens, studente laureato in biochimica, biologia molecolare e cellulare, e Jeffrey Varner, professore di ingegneria chimica e biomolecolare. Il lavoro è stato sostenuto dal National Institutes of Health.

 

 

 

 

 


FonteCornell University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  A. D. Portnoff, E. A. Stephens, J. D. Varner, M. P. DeLisa. Ubiquibodies: Synthetic E3 Ubiquitin Ligases Endowed with Unnatural Substrate Specificity for Targeted Protein Silencing. Journal of Biological Chemistry, 2014; DOI: 10.1074/jbc.M113.544825

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.