Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cannella può essere usata per fermare la progressione del Parkinson

Scienziati neurologici della Rush University hanno scoperto che l'uso di cannella, una spezia alimentare comune e materiale aromatizzante, può annullare i cambiamenti biomeccanici, cellulari e anatomici che avvengono nel cervello dei topi con Parkinson (PD).


I risultati dello studio sono pubblicati dal 20 giugno in Journal of Neuroimmune Pharmacology.


"La cannella è usata ampiamente come spezia in tutto il mondo da secoli", ha detto Kalipada Pahan, PhD, ricercatore principale dello studio e professore «Floyd A. Davis» di neurologia alla Rush. "Questo potrebbe essere uno dei metodi più sicuri per fermare la progressione della malattia nei pazienti di Parkinson".


"La cannella viene metabolizzata nel fegato in benzoato di sodio, che è un farmaco approvato dalla FDA per il trattamento di difetti metabolici epatici associati alla iperammoniemia", ha detto Pahan. E' anche ampiamente usata come conservante alimentare grazie al suo effetto microbicida.


La Cannella cinese (Cinnamonum cassia) e quella originale di Ceylon (Cinnamonum verum) sono i due tipi principali di cannella disponibili nei negozi. "Sebbene entrambi i tipi di cannella siano metabolizzati in benzoato di sodio, abbiamo visto con l'analisi di spettrometria di massa che la cannella di Ceylon è molto più pura della cannella cinese poichè quest'ultima contiene cumarina, una molecola epatotossica". "Capire come funziona la malattia è importante per lo sviluppo di farmaci efficaci che proteggano il cervello e arrestino la progressione del Parkinson", ha detto Pahan. "È noto che alcune proteine ​​importanti come la Parkin e la DJ-1 diminuiscono nel cervello dei pazienti parkinsoniani".


Dallo studio è emerso che, dopo l'alimentazione orale, la cannella in polvere viene metabolizzata in benzoato di sodio, che entra poi nel cervello, ferma la perdita di Parkin e di DJ-1, protegge i neuroni, normalizza i livelli del neurotrasmettitore, e migliora le funzioni motorie nei topi con Parkinson. Questa ricerca è stata sovvenzionata dal National Institutes of Health. "Ora abbiamo bisogno di portare questa scoperta all'attività clinica e testare la cannella in polvere nei pazienti con Parkinson. Se questi risultati fossero replicati nei pazienti di PD, sarebbe un progresso notevole nel trattamento di questa malattia neurodegenerativa devastante", ha detto il dottor Pahan.


Il morbo di Parkinson è una malattia lentamente progressiva che colpisce una piccola area delle cellule all'interno del cervello medio, nota come substantia nigra. La degenerazione progressiva di queste cellule causa la riduzione di un neurotrasmettitore vitale (la dopamina) che a sua volta provoca uno o più dei classici segni del Parkinson che includono tremore a riposo su un lato del corpo, lentezza generalizzata di movimento, rigidità degli arti e problemi con l'andatura o l'equilibrio.


La causa della malattia è sconosciuta, anche se sono state postulate sia cause ambientali che genetiche. Ci sono circa 1,2 milioni di pazienti negli Stati Uniti e in Canada. Anche se il 15 per cento dei pazienti riceve la diagnosi prima dei 50 anni, è generalmente considerata una malattia degli anziani, visto che attacca un over-60 ogni 100. Questa malattia sembra essere leggermente più comune negli uomini rispetto alle donne.

 

 

 

 

 


FonteRush University Medical Center(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Saurabh Khasnavis, Kalipada Pahan. Cinnamon Treatment Upregulates Neuroprotective Proteins Parkin and DJ-1 and Protects Dopaminergic Neurons in a Mouse Model of Parkinson’s Disease. Journal of Neuroimmune Pharmacology, 2014; DOI: 10.1007/s11481-014-9552-2

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

 

Notizie da non perdere

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)