Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I pazienti con malattie co-esistenti avanzate e i loro caregiver devono scalare una cima

I pazienti con malattie co-esistenti, nel loro ultimo anno di vita lottano per far fronte ad una sconcertante serie di servizi e trattamenti, che spesso sono poco coordinati e non hanno alcuna continuità delle cure, indica un'analisi su feedback di pazienti e caregiver, pubblicata online in BMJ Supportive & Palliative Care.


I pazienti e i caregiver si trovano frequentemente ad accedere ad un supporto "impersonale" e "impegnativo", di cui peraltro hanno bisogno, secondo le osservazioni ricevute. E' importante farlo bene, dicono i ricercatori, perche' la multi-morbilità', per cui i pazienti affrontano diverse malattie allo stesso tempo, è sempre più comune nel corso dell'ultimo anno di vita, ed è associata a ricoveri ospedalieri frequenti.


Essi hanno attinto da 87 interviste semi strutturate con 37 pazienti considerati nell'ultimo anno di vita da un'unità di ricoveri acuti in un ospedale regionale scozzese, da una grande struttura generale in Inghilterra, da un ambulatorio di malattie respiratorie di Londra e da 17 caregiver familiari. Le interviste si sono svolte a intervalli di 8-12 settimane per un periodo di 5-9 mesi, nel tentativo di misurare la comprensione degli intervistati sulle loro diverse condizioni, e la loro esperienza di cura in diversi servizi e ambienti. I pazienti avevano un'età compresa tra 55 e 92 anni, e 23 di loro erano uomini. Avevano diverse malattie che riguardavano il cuore, la respirazione, il fegato e i reni; il cancro polmonare, le condizioni neurologiche e la demenza lieve.


Il loro feedback ha riflesso una lotta continua per convivere con i diversi sistemi, i servizi e il personale di cura. Gli intervistati hanno descritto servizi complicati, confusi e, a volte indifferenti, e una mancanza di coordinamento e continuità delle cure che li ha portati a percepire la cura come incoerente e impersonale.


Nessuna diagnosi singola o difficoltà che spiegava i loro problemi di salute ha reso difficoltoso ottenere appuntamenti per chirurgia o le visite al medico generico, mentre arrivare alla clinica è fisicamente impegnativo per loro. Molti dei pazienti stavano assumendo più di 10 farmaci diversi ogni giorno, e i frequenti cambi di farmaco erano collegati ai ricoveri ospedalieri, facendo loro mettere in discussione la finalità e l'efficacia di questi cambiamenti.


I caregiver si sono trovati a fare i conti con crescenti esigenze fisiche ed emotive, senza alcuna idea di quanto tempo avrebbero dovuto svolgere questo ruolo. C'era poca evidenza di una pianificazione assistenziale integrata o di qualsiasi discussione aperta sul futuro tra i pazienti, i familiari caregiver, o gli altri operatori sanitari.


I pazienti e i caregiver hanno spesso fatto fronte alla situazione concentrandosi sul fare il meglio che potevano nel qui ed ora, invece di pensare alla morte. In effetti, la maggior parte dei pazienti considerano la mancanza di salute un effetto dell'«invecchiamento», piuttosto che un progressivo deterioramento della salute. Alcuni vedono come importante l'essere indipendente e non dover chiedere aiuto o affidarsi a servizi.


"Abbiamo bisogno di un cambiamento di cultura per favorire l'assistenza proattiva, contribuendo allo stesso tempo a mantenere un senso di identità come persona anziana «normale»", scrivono gli autori, che auspicano un approccio sistematico per identificare i pazienti con diverse malattie avanzate. Ciò consentirebbe loro di vivere bene mentre pianificano il deterioramento futuro e inevitabile della loro salute, suggeriscono, concludendo che "Sempre più di noi si troveranno ad affrontare molti anni di convivenza con la multi-morbilità: la sfida è quella di rendere quegli anni più sani possibile".

 

 

 

 

 


FonteBMJ-British Medical Journal  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  B. Mason, V. Nanton, E. Epiphaniou, S. A. Murray, A. Donaldson, C. Shipman, B. A. Daveson, R. Harding, I. J. Higginson, D. Munday, S. Barclay, J. Dale, M. Kendall, A. Worth, K. Boyd. 'My body's falling apart.' Understanding the experiences of patients with advanced multimorbidity to improve care: serial interviews with patients and carers. BMJ Supportive & Palliative Care, 2014; DOI: 10.1136/bmjspcare-2013-000639

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)