Le persone basse sono minacciate di più dal rischio di morire di demenza rispetto a quelle più alte, secondo quanto ha dimostrato uno studio longitudinale.
In uno studio su 181.800 persone, seguite per 10 anni, quelle al di sotto dell'altezza media avevano un rischio più alto di morire a causa della demenza rispetto alle persone più alte: in altre parole si è evidenziata una significativa associazione tra i tassi di mortalità e l'altezza degli uomini e delle donne coinvolte nella demenza.
I ricercatori del Centro di Ricerca sulla Demenza di Alzheimer Scotland, all'Università di Edimburgo, hanno analizzato i dati provenienti da 18 studi pubblicati tra il 1994 e il 2008. Gli uomini con altezza inferiore a 175 cm avevano il 24 per cento in più di rischio di morte da demenza rispetto agli uomini che erano più alti. Risultati simili hanno anche rivelato che avere un'altezza di 156 cm aumenta del 35 per cento il rischio delle donne di morire di demenza, rispetto ad una altezza di 165 centimetri.
"Abbiamo trovato che l'altezza minore degli adulti è associata ad un maggiore rischio di successiva morte da demenza e che questa associazione è più forte negli uomini", ha detto Tom Russ, che ha condotto lo studio. Come in questo, diversi altri studi in passato avevano collegato la bassa statura ad un basso quoziente intellettivo, ad un maggiore rischio di malattie cardiache, ictus, diabete e Alzheimer.
Studi precedenti avevano suggerito che sentirsi più bassi rende le persone più suscettibili a sentimenti di paranoia e di inferiorità, nonché ad estrema diffidenza. Una ricerca precedente aveva inoltre annunciato che le persone più basse hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie polmonari croniche rispetto alle persone con un'altezza media o superiore.
La demenza è una sindrome legata al cervello che porta alla perdita di memoria e a difficoltà di comunicazione, di pensiero, di comprensione, di pianificazione e di esecuzione delle routine quotidiane. Si stima che quasi 44 milioni di persone in tutto il mondo vivano con la demenza e il numero è destinato a triplicare (135 milioni) entro il 2050.
La condizione è considerata tuttora come una malattia degenerativa incurabile e fatale.
Fonte: PressTV (> English text) -Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |