Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La dimensione dell'ippocampo NON è legata alla capacità della memoria

La dimensione dell'ippocampo NON è legata alla capacità della memoriaL'ippocampo trae il nome dalla somiglianza con il cavalluccio di mare. (Foto: Wikipedia)Una nuova ricerca di Mallar Chakravarty PhD, neuroscienziato computazionale del Douglas Mental Health University Institute, in collaborazione con i ricercatori del Centre for Addiction and Mental Health, sfida in modo emozionante quanto si credeva finora, che la grandezza dell'ippocampo fosse proporzionale alla funzionalità della memoria.


Di solito si misura la dimensione dell'ippocampo, una struttura importante nel circuito di memoria del cervello, per determinare l'integrità del circuito di memoria. Tuttavia, la forma di questa struttura è spesso trascurata.


Usando una tecnica algoritmica innovativa per mappare l'ippocampo, il dottor Chakravarty, Assistente Professore del Dipartimento di Psichiatria alla McGill University, sta gettando nuova luce sulla sua forma. L'algoritmo sviluppato dal team identifica gli individui con ippocampo di forma diversa.


In effetti, lo studio ha rilevato che, mentre esistono forme stereotipate di questa struttura, gli individui con un ippocampo a forma ampia tendono ad avere prestazioni migliori su vari test che valutano la memoria. Nello studio, queste differenze di forma si sono rivelate migliori predittrici del funzionamento della memoria rispetto al volume complessivo dell'ippocampo.


"Questa nuova ed entusiasmante scoperta può aiutare a migliorare la nostra comprensione di come conservare il circuito di memoria e la sua funzione. Questo lavoro dimostra il valore della ricerca multidisciplinare, visto che è stata necessaria la stretta collaborazione di ingegneri, informatici e psichiatri per completare questo lavoro", dice il Dott Chakravarty, autore senior dello studio. Julie Winterburn, allieva di Chakravarty, ha lavorato in particolare a questo progetto, ed è stata co-prima autrice con il Dr. Aristotle Voineskos del Campbell Family Mental Health Research della CAMH di Toronto.

 

Perchè è importante

Il chiarimento della geometria di diverse strutture potrebbe avere implicazioni significative nella comprensione dei disturbi neuropsichiatrici, come l'Alzheimer, in cui il funzionamento della memoria è gravemente compromesso.


Date le caratteristiche demografiche di invecchiamento del Quebec e del Canada, scoprire indizi su come migliorare il funzionamento della memoria, una delle principali menomazioni riferite (anche nell'invecchiamento sano), sarà cruciale per alleviare il fardello schiacciante che il nostro sistema sanitario deve affrontare attualmente. I risultati di questa recente ricerca sono pubblicati in Human Brain Mapping, una rivista scientifica peer-reviewed [=a controllo dei pari].

 

Finanziamento

Il lavoro del Dr. Chakravarty è finanziato dal Canadian Institutes for Health Research, dal Natural Sciences and Engineering Research Council, dal Weston Brain Institute, dall'Alzheimer’s Society, e dalla Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research.

 

 

 

 

 


Fonte: Douglas Mental Health University Institute (> English text) -Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Aristotle N. Voineskos, Julie L. Winterburn, Daniel Felsky, Jon Pipitone, Tarek K. Rajji, Benoit H. Mulsant, M. Mallar Chakravarty. Hippocampal (subfield) volume and shape in relation to cognitive performance across the adult lifespan. Human Brain Mapping, 2015; DOI: 10.1002/hbm.22825

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.