Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le persone con demenza possono migliorare se imparano ad autogestirsi

Uno studio ha scoperto che la frequenza a sessioni di gruppo settimanali per l'«autogestione», che incoraggiavano la socializzazione, la discussione, la soluzione dei problemi e la definizione degli obiettivi, ha favorito l'indipendenza e ha promosso il sostegno sociale delle persone con demenza.


La ricerca è stata eseguita alla Università di Exeter, coinvolgendo anche l'Università di Bangor ed è stata appena pubblicata sulla rivista International Psychogeriatrics.


I gruppi, guidati da facilitatori addestrati, hanno dato alle persone una migliore comprensione della loro demenza e dei modi per affrontarla. I partecipanti sono stati sostenuti nella loro capacità di gestire i sintomi, il trattamento e i cambiamenti allo stile di vita con le informazioni e l'aiuto di un esperto.


Sono stati quindi incoraggiati a condividere idee e strategie per affrontare la loro condizione e invitati a tenere appunti e promemoria con un manuale.


"La demenza può essere un'esperienza spaventosa e isolante. Abbiamo sviluppato un programma di gruppo per aiutare le persone con demenza a gestire la loro condizione e a trovare il modo di convivere con i cambiamenti nel loro stile di vita. Abbiamo trovato prove preliminari che dare il potere alle persone di gestire i propri sintomi e metterle insieme, le aiuta a sentirsi più sicure di gestire la vita di tutti i giorni con la demenza", ha detto la ricercatrice Dott.ssa Catherine Quinn, Senior Research Fellow del Centre for Research in Ageing and Cognitive Health (REACH).


"Tutto questo ha contribuito a migliorare la loro qualità di vita. I membri del gruppo sono diventati amici e si sostenevano a vicenda, e abbiamo scoperto che hanno avuto benefici essendo in grado di imparare gli uni dagli altri".


Lo studio pilota, randomizzato e controllato, finanziato da Health and Care Research Wales, ha confrontato un gruppo di persone con demenza in fase iniziale che hanno partecipato alle sessioni di 90 minuti per otto settimane, a un gruppo che non ha ricevuto alcun intervento.


L'impatto delle sessioni è stato valutato mediante interviste alle persone con demenza e i loro caregiver, dopo tre mesi, e poi di nuovo dopo sei mesi. I risultati hanno dimostrato che i partecipanti hanno beneficiato del sostegno del facilitatore, delle informazioni e dell'aiuto fornito, e sono diventati capaci di aiutare meglio se stessi e hanno trovato sostegno in altri membri del gruppo.


"Dovremmo fare una sperimentazione su più ampia scala per ottenere maggiori prove definitive, ma i nostri risultati iniziali indicano che consentire alle persone con demenza di prendere il controllo, e gestire, la loro condizione può essere utile", ha aggiunto la dott.ssa Quinn.

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Catherine Quinn, Gill Toms, Carys Jones, Andrew Brand, Rhiannon Tudor Edwards, Fiona Sanders, Linda Clare. A pilot randomized controlled trial of a self-management group intervention for people with early-stage dementia (The SMART study). International Psychogeriatrics, 2015; 1 DOI: 10.1017/S1041610215002094

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)