Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco per diabete dimostra di fermare il progresso dell'Alzheimer


Dei test hanno dimostrato che un farmaco per diabete, economico e usato comunemente, offre una protezione dalla malattia cerebrale devastante.


Il liraglutide ne ha fermato l'avanzamento e in alcuni casi ha potenziato la funzione mentale. Nessuno studio precedente ha mostrato un effetto così drastico.


Questo implica che il farmaco potrebbe essere dato ai soggetti a rischio, o a quelli che mostrano i primi segni della demenza, per permettere una intera vita di funzionamento mentale normale.


La scoperta, effettuata all'Università di Aarhus in Danimarca, ha ora ispirato l'avvio di importanti studi inglesi che hanno lasciato "molto emozionati" i neuroscienziati dell'Imperial College di Londra. Il professor Jorgen Rungby, che ha condotto lo studio iniziale, ha dichiarato: "Questo è un passo significativo. Ora abbiamo un farmaco che sembra avere un qualche tipo di effetto sul funzionamento del cervello nell'Alzheimer. Stiamo aspettando con impazienza i risultati degli studi più grandi, ma questo ci suggerisce che siamo sulla strada giusta".


I ricercatori conoscono da tempo la relazione tra diabete di tipo 2 e Alzheimer. Il metabolismo del glucosio è uno dei diversi "marcatori" della malattia, perchè il cervello non è in grado di usare lo zucchero che riceve.


Un test di 26 settimane su 38 pazienti (alcuni hanno ricevuto una dose giornaliera di 1,8 mg del farmaco e altri un placebo) ha fornito la "prova di principio" che il liraglutide arresta la progressione dell'Alzheimer. Le scansioni hanno dimostrato che il farmaco ha mantenuto il metabolismo del cervello dei malati, mentre esso è diminuito in quelli del placebo.


E sembra anche avere un effetto sull'infiammazione, il che significa che sopravvivono più neuroni cerebrali, per più a lungo. Gli esperti pensano che il farmaco possa ora essere la chiave per risolvere i "meccanismi multipli" che stanno dietro la malattia. Il farmaco, somministrato con la penna di insulina, è ora in fase di test su 206 persone in 20 ospedali del Regno Unito, e i partecipanti sono sottoposti a prove per valutare il suo effetto sulla memoria e sul pensiero.


Se i risultati saranno positivi, il liraglutide (usato anche come soppressore dell'appetito e aiuto per la perdita di peso) potrebbe avere la corsia preferenziale come primo trattamento della demenza in 12 anni. I test sono guidati dal dottor Paul Edison, consulente medico dell'Imperial College di Londra, e i risultati sono attesi nel 2018.


Il Dr Edison ha detto: "Se è efficace, ci potrebbe essere un potenziale trattamento nuovo e sicuro per l'Alzheimer nei prossimi cinque anni. Da quello che abbiamo visto, per lo meno è in grado di arrestare la progressione della malattia. A livello pratico, è probabilmente il miglior trattamento disponibile. Siamo davvero emozionati".


Il Dr James Pickett, responsabile della ricerca della Alzheimer's Society (cofinanziatore dei test da 5 milioni di sterline), ha dichiarato: "Questi risultati incoraggianti dimostrano che stiamo andando nella giusta direzione".


Il Dr Simon Ridley, di Alzheimer's Research UK, ha dichiarato: "La vera prova sarà se gli studi più grandi sono in grado di mostrare un beneficio misurabile sui sintomi e sulla qualità della vita di una persona".

 

 

 


Fonte: Giles Sheldrick in Express.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.