Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Microsanguinamenti nel cervello sono indizi dell'origine dell'Alzheimer

Microsanguinamenti, a lungo percepiti come innocui e irrilevanti per lo sviluppo di malattie, sono stati trovati nel 23 per cento dei pazienti con Alzheimer nella revisione di cinque studi. Uno studio precedente ha dimostrato che il 6,5 per cento di individui sani nella fascia 45 - 50 anni hanno microsanguinamenti, mentre sono presenti nel 35,7 per cento degli ultrottantenni.

"Anche se tale percentuale non è alta, mostra che i danni dei vasi sanguigni si verificano in alcune persone con la malattia", ha detto il ricercatore Wiesje van der Flier, del Medical Centre della Visje University di Amsterdam. "Molti ricercatori concordano sul fatto che l'Alzheimer è associato sia ai danni dei vasi sanguigni che all'accumulo di placche amiloidi nel cervello", ha detto.

Questo nuovo studio ha trovato che i microsanguinamenti potrebbero essere un legame tra le cause. "Abbiamo ora proposto che i microsanguinamenti sono un esempio che la patologia amiloide incrocia i danni vascolari [vaso sanguigno]", perché rappresentano i danni dei vasi sanguigni che si verificano in contemporanea con l'Alzheimer, ha detto van der Flier a MyHealthNewsDaily.

Lo studio è stato pubblicato online il 21 gennaio sulla rivista Brain: A Journal of Neurology.

Origini del microsanguinamenti

Studi precedenti hanno dimostrato che i microsanguinamenti non sono un segno predittivo di Alzheimer, e la loro causa principale è ancora sconosciuta. Ma i ricercatori sanno che sono la prova di rotture molto piccole nei vasi sanguigni del cervello, ha detto Van der Flier.

Ci sono due modi in cui potrebbero verificarsi i microsanguinamenti.

  • Il primo è che alcuni fattori di rischio - come il fumo, il diabete o l'ipertensione - privano di ossigeno i vasi sanguigni del cervello, causandone la rigidità e aumentandone la probabilità di lacerazione.
  • I microsanguinamenti potrebbero anche provenire dai depositi di proteine beta amiloidi - a lungo ritenute al lavoro nell'Alzheimer - in grado di accumularsi nelle pareti dei vasi. L'accumulo di proteine danneggia i vasi, stimolando i microsanguinamenti.

I ricercatori sanno da tempo che il danno al vaso sanguigno è comune tra i pazienti di Alzheimer. "E gli studi passati hanno dimostrato che le persone con pressione sanguigna alta, disturbi dei vasi sanguigni e quelli che hanno subito ictus sono a maggiore rischio di Alzheimer", ha detto Maria C. Carrillo, direttrice senior del reparto Medical and Scientific Relations dell'Alzheimer's Association, non coinvolta nello tudio. "Non ci sono ancora prove sufficienti per dire che i microsanguinamenti sono associati all'Alzheimer, ma sono un segno di danno vascolare che potrebbe contribuire alla malattia", ha detto.

Porta verso la medicina personalizzata

"L'analisi effettuata dimostra che la causa dell'Alzheimer non è necessariamente la stessa per tutti", ha detto la Carrillo. "E' una tempesta perfetta costruita nel tempo, e i corresponsabili sono diversi perché ognuno è diverso - la genetica, lo stile di vita. Tutte queste cose insieme fanno i tuoi fattori di rischio diversi dai miei".

"E se l'Alzheimer ha molteplici cause, la malattia potrebbe essere gestita in modo più efficace tenedolo in considerazione, piuttosto che trattare tutti nello stesso modo".

"[Un microsanguinamento] potrebbe essere un responsabile in alcune persone, e in altre no", ha detto Carrillo. "Così non possiamo considerarlo l'unica causa, ma è importante vedere il suo ruolo nelle persone dove in realtà ne ha uno".

 


Pubblicato su MSNBC.MSN.com il 3 febbraio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)