Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'esercizio fisico può aiutare a evitare il declino della memoria, anche nella demenza vascolare

L'esercizio fisico può essere associato ad un piccolo beneficio per gli anziani che hanno già problemi di memoria e di pensiero, secondo una nuova ricerca pubblicata il 19 Ottobre 2016 on line su Neurology. La ricerca ha coinvolto persone con un decadimento cognitivo vascolare, che è la seconda causa di demenza dopo l'Alzheimer.


Nel deterioramento cognitivo vascolare, i problemi di memoria e della capacità di pensiero sono il risultato di danni ai vasi sanguigni grandi e piccoli del cervello.


"Gli studi hanno dimostrato che l'esercizio fisico può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare problemi di memoria, ma pochi studi hanno esaminato se può aiutare le persone che già hanno questi problemi a migliorare o a evitare di peggiorare", ha detto l'autrice dello studio Teresa Liu-Ambrose PT/PhD, della University of British Columbia di Vancouver in Canada.


Lo studio ha coinvolto 70 persone con un'età media di circa 74 anni che avevano un lieve decadimento cognitivo vascolare. La metà dei loro ha partecipato a corsi di ginnastica di un'ora, per tre volte alla settimana, per sei mesi. L'altra metà ha ricevuto ogni mese informazioni sul deterioramento cognitivo vascolare e su una dieta sana, ma nessuna informazione sull'attività fisica.


Tutti i partecipanti sono stati testati prima della partenza dello studio, alla fine, e di nuovo dopo sei mesi, nelle loro capacità di pensiero globale, nella capacità di funzionamento esecutivo (come pianificare e organizzare) e nel modo di completare le loro attività quotidiane.


Coloro che si erano esercitati avevano un piccolo miglioramento nel test di capacità di pensiero complessivo rispetto a coloro che non avevano fatto esercizio. I punteggi di coloro che si erano esercitati erano migliori di 1,7 punti rispetto agli altri.


"Questo risultato, seppure modesto, è simile a quello osservato negli studi precedenti sull'uso di farmaci per le persone con deficit cognitivo vascolare", ha detto Liu-Ambrose. "Tuttavia, la differenza è minore a quella considerata minima per essere clinicamente importante, che è di tre punti".


Sei mesi dopo che i partecipanti hanno interrotto il programma di esercizi, i loro punteggi non erano diversi da quelli che non avevano fatto esercizio. Inoltre, non c'era alcuna differenza tra i due gruppi in alcuno dei test sulla funzione esecutiva o sulle attività quotidiane. Coloro che hanno fatto esercizio sono migliorati anche nella pressione del sangue rispetto all'altro gruppo, come pure su un test della distanza che potevano percorrere camminando in sei minuti, che misura la capacità cardiovascolare globale.


Questi risultati sono importante anche per il fatto che la pressione alta è un fattore di rischio per lo sviluppo di deterioramento cognitivo vascolare.


La Liu-Ambrose ha detto che sono necessari altri studi per determinare se l'esercizio fisico può migliorare la capacità di pensare per le persone con lieve decadimento cognitivo vascolare. Poiché la dimensione del campione di studio è stata fissata per rilevare le differenze sul test della capacità di pensiero complessivo, potrebbero essere necessari campioni più grandi per rilevare le differenze su abilità specifiche di pensiero (come pianificare), e sulle competenze di tutti i giorni (come gestire le finanze).

 

*******
Lo studio è stato finanziato dal Canadian Stroke Network e dalla Heart and Stroke Foundation of Canada.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Teresa Liu-Ambrose, John R. Best, Jennifer C. Davis, Janice J. Eng, Philip E. Lee, Claudia Jacova, Lara A. Boyd, Penelope M. Brasher, Michelle Munkacsy, Winnie Cheung, and Ging-Yuek R. Hsiung. Aerobic exercise and vascular cognitive impairment: A randomized controlled trial. Neurology, October 2016 DOI: 10.1212/WNL.0000000000003332

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)