Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Primo studio su umani a puntare il 'tallone d'Achille' della proteina tau


Molti dei farmaci anticorpi proposti fino ad ora per trattare l'Alzheimer puntano/puntavano solo le placche amiloidi.


Nonostante l'ultimo studio clinico ancora attivo [della Biogen], che è considerato la nostra migliore possibilità nella ricerca di una cura per l'AD, tutti gli studi di ultima fase hanno fallito, e molti causavano gravi effetti collaterali nei pazienti, come l'accumulo anomalo di liquido e l'infiammazione nel cervello.


Una delle ragioni degli effetti collaterali, secondo una ipotesi condivisa da molti, è che gli anticorpi dirigono una reazione verso l'amiloide normale presente nei vasi sanguigni o che semplicemente rilascia amiloide-beta catturata nella parete del vaso.


Gli autori dello studio hanno invece messo a punto un vaccino che stimola la produzione di un anticorpo che punta specificamente la proteina tau, scoprendone il 'tallone d'Achille'. Questo può farlo perché la tau sana subisce una serie di modifiche alla sua struttura che formano una nuova area attaccata dagli anticorpi. Questa nuova regione (il 'tallone d'Achille'), mentre non è presente nella tau sana, è presente presto nella tau malata. Pertanto, l'anticorpo affronta tutte le diverse varietà di proteina tau.


Oltre a questa importante specificità, l'anticorpo è accoppiato ad una molecola vettore che genera una notevole risposta immunitaria, che ha il vantaggio addizionale di non essere presente negli esseri umani, evitando così lo sviluppo di una reazione immunitaria verso il corpo stesso.


Gli effetti collaterali includono una reazione locale al sito di iniezione. Si ritiene che questa reazione cutanea sia generata dall'idrossido di alluminio, un adiuvante usato nei vaccini per migliorare la produzione anticorpale del corpo stesso. Nessun altro effetto secondario grave è stato correlato direttamente al vaccino. Si sono rivelati notevoli, nel complesso, la sicurezza del farmaco e la sua capacità di suscitare una risposta immunitaria.


Mentre molti esperimenti contro l'Alzheimer si ostinano a colpire l'amiloide, lo studio del Karolinska Institutet osa attaccare la malattia da un altro punto di vista. Questa è la prima vaccinazione attiva a sfruttare la capacità del corpo di produrre gli anticorpi contro la proteina tau.


Anche se questo studio è solo nella fase 1, il successo avuto finora rende fiduciosi gli autori che possa essere la risposta che stiamo cercando per fermare il progresso di questa malattia devastante.

 

 

 


Fonte: Karolinska Institutet via Science Daily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Petr Novak, Reinhold Schmidt, Eva Kontsekova, Norbert Zilka, Branislav Kovacech, Rostislav Skrabana, Zuzana Vince-Kazmerova, Stanislav Katina, Lubica Fialova, Michal Prcina, Vojtech Parrak, Peter Dal-Bianco, Martin Brunner, Wolfgang Staffen, Michael Rainer, Matej Ondrus, Stefan Ropele, Miroslav Smisek, Roman Sivak, Bengt Winblad, Michal Novak. Safety and immunogenicity of the tau vaccine AADvac1 in patients with Alzheimer's disease: a randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 1 trial. The Lancet Neurology, 2016; DOI: 10.1016/S1474-4422(16)30331-3

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.