Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Passeggiate vivaci e frequenti possono aiutare le persone con Alzheimer precoce

Secondo uno dei primi studi sull'attività fisica come trattamento sperimentale per la demenza, le passeggiate vivaci e frequenti possono contribuire a rafforzare le capacità fisiche e la perdita lenta di memoria di alcune persone con Alzheimer iniziale.


Ma i risultati dello studio, seppure incoraggianti, hanno mostrato che i miglioramenti sono modesti e non universali, sollevando dubbi su come e perché l'esercizio fisico aiuta alcune persone con demenza e non altre.


Gli studi precedenti su anziani in buona salute avevano trovato relazioni tra esercizio fisico regolare e ricordi migliori. Gli anziani fisicamente attivi, per esempio, hanno molte meno probabilità dei sedentari di sviluppare il decadimento cognitivo lieve (MCI), un precursore frequente dell'Alzheimer. E tendono ad avere più volume nell'ippocampo del loro cervello dei sedentari coetanei, secondo le scansioni cerebrali. (L'ippocampo è la parte del cervello legata più intimamente con le funzioni della memoria).


Ma la maggior parte di queste ricerche aveva esaminato se l'esercizio fisico può prevenire l'Alzheimer, ma non si sapeva ancora se può cambiare la traiettoria della malattia nelle persone che hanno già la malattia.


Così i ricercatori dell'Università del Kansas, con un nuovo studio pubblicato in febbraio su PLoS ONE, hanno deciso di lavorare direttamente con persone che avevano già una diagnosi di Alzheimer. Poiché la malattia può colpire il coordinamento quando progredisce, i ricercatori si sono concentrati su uomini e donne nelle fasi iniziali, che abitavano ancora a casa e che potevano tranquillamente camminare da soli o fare altri tipi di esercizi leggeri.


Alla fine, i ricercatori hanno reclutato circa 70 uomini e donne con Alzheimer. In un laboratorio dell'università questi volontari si sono sottoposti a scansione del cervello e a test sui loro ricordi e capacità di pensiero, sulla resistenza aerobica e le capacità fisiche, come ad esempio alzarsi dalla sedia, sollevare oggetti e così via.


Poi i volontari sono stati divisi in due gruppi:

  1. Uno ha cominciato un programma di cammino con supervisione che avrebbe dovuto aumentare la forma fisica. Camminavano progressivamente più a lungo e più velocemente di settimana in settimana, fino a farlo vivacemente per almeno 150 minuti alla settimana. In precedenti esperimenti, gli scienziati del Kansas avevano scoperto che questa routine migliora significativamente la resistenza aerobica e le prestazioni della memoria degli anziani senza Alzheimer.
  2. Il secondo gruppo, che serviva da controllo, ha cominciato corsi di stretching e di tonificazione. Queste sessioni sono state progettate come esercizio leggero che non aumenta la resistenza aerobica, ma che imita l'impegno di tempo e le interazioni sociali dei camminatori.

Entrambi i gruppi hanno continuato i rispettivi regimi per 6 mesi e sono poi tornati al laboratorio per ripetere i test. A quel punto, alcuni partecipanti di ciascun gruppo hanno riferito ferite lievi e hanno abbandonato. Ma la maggior parte aveva tollerato bene l'esercizio.


E' incoraggiante notare che molti hanno evidenziato aumenti di funzionamento fisico, in particolare tra i camminatori. Quasi tutti avevano migliorato in modo significativo i punteggi sui test delle capacità fisiche quotidiane.


Ma gli effetti dell'esperimento sul pensiero e la memoria sono stati meno univoci. I nuovi test hanno dimostrato che la maggior parte di quelli del gruppo di controllo alla fine erano un po' meno capaci di pensare in modo chiaro e di ricordare di quanto non fossero sei mesi prima. La tonificazione aveva rallentato poco o niente la progressione della loro malattia.


Allo stesso modo, molti camminatori non hanno ottenuto risultati migliori e alcuni sono andati peggio sui test cognitivi, rispetto alla partenza.


Ma alcuni dei camminatori pensavano e ricordavano molto meglio ora, secondo gli stessi test. Questi volontari hanno mostrato, anche in generale, un lieve aumento delle dimensioni dell'ippocampo nel cervello (una zona danneggiata precocemente dall'Alzheimer), al contrario di altri partecipanti.


Cercando di determinare perché alcuni camminatori hanno mostrato benefici e altri no, i ricercatori hanno scavato più a fondo nei dati e hanno scoperto che i camminatori che avevano aumentato la loro capacità aerobica erano gli stessi che avevano migliorato anche la capacità di ricordare e pensare e aumentato il volume del cervello.


Ciò che ha sorpreso gli scienziati è stato che solo pochi camminatori con Alzheimer in realtà avevano guadagnato resistenza. Lo stesso programma di esercizio che in precedenza aveva aumentato la capacità aerobica di quasi ogni partecipante sano e anziano ha avuto benefici solo per il corpo di alcuni camminatori con Alzheimer.


Questa scoperta suggerisce che "ci possono essere differenze fisiologiche tra le persone con e senza Alzheimer, che arrivano a livello cellulare", dice Jill Morris, ricercatrice senior del Centro Alzheimer dell'Università del Kansas, che ha guidato lo studio. "In effetti, anche il corpo, come il cervello, delle persone con Alzheimer può essere insolito rispetto a quello delle persone sane anziane, e può rispondere in modo diverso, o non rispondere del tutto, all'esercizio".


Ma la notizia potenzialmente positiva dal suo studio, sottolinea, è che quando le persone con Alzheimer hanno guadagnato resistenza, in generale hanno anche migliorato la capacità di pensare. La progressione della malattia rallenta quando migliora la forma fisica: "Sembra probabile che i programmi giusti di esercizio possano modificare la malattia", dice. "Semplicemente non sappiamo ancora quali sono i programmi di esercizio ideali".


Tuttavia lei e i suoi colleghi hanno in corso e in programma studi per esaminare molti tipi e quantità diverse di esercizio fisico per le persone con Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Gretchen Reynods in New York Times (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jill K. Morris, Eric D. Vidoni, David K. Johnson, Angela Van Sciver, Jonathan D. Mahnken, Robyn A. Honea, Heather M. Wilkins, William M. Brooks, Sandra A. Billinger, Russell H. Swerdlow, Jeffrey M. Burns. Aerobic exercise for Alzheimer's disease: A randomized controlled pilot trial. PLOS ONe, Published: February 10, 2017. http://dx.doi.org/10.1371/journal.pone.0170547

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)