Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova procedura ad auto-apprendimento è promettente per diagnosi di Alzheimer

Un nuovo programma di apprendimento automatico, sviluppato da ricercatori della Case Western Reserve University, sembra superare tutti gli altri metodi nel diagnosticare l'Alzheimer prima che i sintomi inizino a interferire con la vita quotidiana, secondo dei test preliminari.


L'Alzheimer è un disordine cerebrale progressivo e irreversibile che distrugge lentamente le capacità di memoria e di pensiero. E sebbene non ci sia cura, diversi farmaci possono ritardare o impedire ai sintomi di peggiorare fino a cinque anni o più, secondo il National Institute on Aging e la ricerca pubblicata.


Nel frattempo, la diagnosi precoce e il trattamento - l'obiettivo del nuovo programma per computer - è fondamentale per consentire a coloro che hanno la malattia di rimanere indipendenti più a lungo possibile. Il programma informatico integra una serie di indicatori dell'Alzheimer, incluso l'MCI (lieve deterioramento cognitivo). L'algoritmo sceglie, in due fasi successive, l'indicatore più pertinente per prevedere chi ha l'Alzheimer.


"Molte ricerche confrontano persone sane con chi ha la malattia, ma c'è un continuum", ha detto Anant Madabhushi, professore di ingegneria biomedica della Case Western Reserve. "Abbiamo incluso deliberatamente la lieve compromissione cognitiva, che può essere un precursore di Alzheimer, ma non sempre".


Nello studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, Madabhushi, Asha Singanamalli, neolaureata in ingegneria biomedica e Haibo Wang, ex ricercatore post-dottorato, hanno testato l'algoritmo usando dati di 149 pazienti raccolti tramite l'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative.


Il team ha sviluppato l'algoritmo Cascaded Multi-view Canonical Correlation (CaMCCo), che integra valori delle scansioni di risonanza magnetica (MRI), le caratteristiche dell'ippocampo, i tassi di metabolismo del glucosio nel cervello, la proteomica, la genomica, il lieve decadimento cognitivo e altri parametri.


Il laboratorio di Madabhushi ha ripetutamente riscontrato che integrare informazioni dissimili è prezioso per identificare i tumori. Questa è la prima volta che lui e la sua squadra hanno applicato il metodo alla diagnosi e alla caratterizzazione dell'Alzheimer. "L'algoritmo assume che ogni parametro fornisce una visione diversa della malattia, come se ciascuno fosse un diverso set di occhiali colorati", ha detto Madabhushi.


Il programma valuta quindi le variabili in una cascata a due fasi. Prima l'algoritmo seleziona i parametri che distinguono meglio tra una persona sana e una che non lo è. In un secondo momento, l'algoritmo seleziona tra le variabili malsane quelle che meglio distinguono chi ha un lieve decadimento cognitivo e chi ha l'Alzheimer. "Le viste rimanenti sono combinate per dare l'immagine migliore", ha detto Madabhushi.


Nel prevedere quali pazienti dello studio avevano l'Alzheimer, il CaMCCo ha superato gli indicatori individuali, così come i metodi che li combinano senza una valutazione selettiva. E' andato anche meglio nel prevedere chi aveva una lieve compromissione cognitiva di altri metodi che combinano più indicatori.


I ricercatori continuano, per convalidare e ottimizzare l'approccio con dati provenienti da più siti. Inoltre prevedono di usare il software in modo osservazionale: quando un neurologo collaboratore compila i test sui pazienti, il computer elabora i dati. Se il CaMCCo si dimostrerà utile nella previsione dell'Alzheimer precoce, Madabhushi prevede di intraprendere una sperimentazione clinica per la probabile convalida.

 

 

 


Fonte: Case Western Reserve University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Asha Singanamalli, Haibo Wang, Anant Madabhushi. Cascaded Multi-view Canonical Correlation (CaMCCo) for Early Diagnosis of Alzheimer’s Disease via Fusion of Clinical, Imaging and Omic Features. Scientific Reports 7, Article number: 8137 (2017), Published online: 15 August 2017, doi:10.1038/s41598-017-03925-0

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.