Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Diversi tipi di Alzheimer derivano da vari ceppi di prione amiloide-beta

Diversi tipi di Alzheimer derivano da vari ceppi di prione amiloide-betaCarlo Condello, primo autore della ricerca.Un team internazionale di ricercatori ha trovato diverse associazioni tra tipi di malattia e ceppi distinti di prione amiloide-beta, nel cervello di pazienti morti con morbo di Alzheimer (MA).


Nel loro articolo pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, il gruppo descrive lo studio sui frammenti di fettine di cervello e su ciò che hanno appreso sulla natura dei prioni amiloide-beta.


La ricerca precedente aveva trovato una connessione tra grumi proteici nel cervello e MA. Aveva anche dimostrato che i grumi di proteine ​​sono un tipo mutante di amiloide-beta, che determina la nascita di placche nel cervello.


In questo nuovo sforzo, i ricercatori hanno trovato prove che indicano che esistono diversi tipi di ceppi di prione amiloide-beta, che possono essere associati a diversi tipi della malattia cerebrale.


Lo studio consisteva nel dissezionare e studiare il cervello di 41 pazienti deceduti per MA. Fette di tessuto cerebrale sono state cosparse con una tintura fluorescente che si attacca ai leganti dell'amiloide. I ricercatori hanno studiato i campioni con la scansione spettrale confocale.


Facendo così, riferisce il gruppo, si sono rivelati diversi tipi di associazioni di malattie tra ceppi unici di prione amiloide-beta. I ricercatori hanno anche trovato prove che suggeriscono che l'amiloide-beta mutante può assumere la struttura auto-propagante dei prioni, formando altri prioni auto-replicanti.


Uno degli obiettivi della ricerca che circonda l'MA e gli altri disturbi di demenza è quello di trovare un modo per diagnosticare il disturbo specifico, in modo che possa essere trattato con farmaci o altre terapie specificamente progettati per questo.


Attualmente, l'unico modo per diagnosticare con precisione l'MA è studiare il cervello dopo che un paziente è morto. I ricercatori con questo nuovo sforzo suggeriscono che le loro scoperte sono un passo verso questo obiettivo.


Inoltre suggeriscono che le sonde del futuro dovrebbero essere abbastanza sensibili da distinguere i diversi ceppi che hanno visto nel loro lavoro, il che consentirebbe ai medici di progettare trattamenti specifici per i singoli pazienti.


Non esiste una cura per l'MA, ma ci sono farmaci che possono rallentarne la progressione e quindi, se la malattia può essere diagnosticata prima, prima che si presentino menomazioni mentali evidenti, il trattamento potrebbe iniziare prima, dando ai pazienti più anni produttivi.

 

 

 


Fonte: University of California San Francisco via MedicalXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Carlo Condello, Thomas Lemmin, Jan Stöhr, Mimi Nick, Yibing Wu, Alison M. Maxwell, Joel C. Watts, Christoffer D. Caro, Abby Oehler, C. Dirk Keene, Thomas D. Bird, Sjoerd G. van Duinen, Lars Lannfelt, Martin Ingelsson, Caroline Graff, Kurt Giles, William F. DeGrado and Stanley B. Prusiner. Structural heterogeneity and intersubject variability of Aβ in familial and sporadic Alzheimer’s disease PNAS 2018; published ahead of print 8Jan2018, DOI: 10.1073/pnas.1714966115

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.