Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La carenza di sonno può essere fattore di rischio dell'Alzheimer

La carenza di sonno può essere collegata a fattore di rischio dell'AlzheimerLa scansione del cervello dopo una notte di deprivazione del sonno ha rivelato un accumulo di amiloide-beta nell'ippocampo e nel talamo, regioni colpite dall'Alzheimer. (Fonte: PNAS)Perdere solo una notte di sonno ha portato ad un immediato aumento dell'amiloide-beta, una proteina del cervello associata al morbo di Alzheimer (MA), secondo un nuovo piccolo studio di ricercatori dei National Institutes of Health.


Nel MA, le proteine ​​amiloide-beta si aggregano per formare placche di amiloide, un segno distintivo della malattia.


Anche se sappiamo già che la privazione acuta del sonno aumenta i livelli di amiloide-beta nel cervello, non si conosceva l'impatto della privazione del sonno sull'accumulo di amiloide-beta nel cervello umano. Lo studio è uno dei primi a dimostrare che il sonno può avere un ruolo importante nell'eliminazione dell'amiloide-beta umana.


"Questa ricerca fornisce nuove informazioni sugli effetti potenzialmente dannosi della mancanza di sonno nel cervello e ha implicazioni per una migliore caratterizzazione della patologia del MA", ha detto George F. Koob PhD, direttore del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA), che fa parte dei National Institutes of Health, che ha finanziato lo studio.


L'amiloide-beta è un prodotto di scarto metabolico presente nel fluido tra le cellule cerebrali. Nel MA, l'amiloide-beta si aggrega per formare placche amiloidi, influenzando negativamente la comunicazione tra i neuroni.


Guidati dai Drs. Ehsan Shokri-Kojori e Nora D. Volkow del Laboratorio di Neuroimaging del NIAAA, lo studio è ora online nei Proceedings of the National Academy of Sciences. Il Dr. Volkow è anche il direttore del National Institute on Drug Abuse del NIH.


Per comprendere il possibile legame tra l'accumulo di amiloide-beta e il sonno, i ricercatori hanno usato la tomografia a emissione di positroni (PET) per analizzare il cervello di 20 soggetti sani, tra 22 e 72 anni di età, dopo una notte di sonno riposante e dopo la privazione del sonno (rimanere svegli per circa 31 ore).


Hanno trovato un aumento di amiloide-beta di circa il 5 per cento dopo aver perso una notte di sonno in aree del cervello che comprendono il talamo e l'ippocampo, regioni particolarmente vulnerabili ai danni nelle prime fasi del MA.


Nel MA, si stima che l'amiloide-beta aumenti di circa il 43% nei soggetti affetti rispetto agli adulti più anziani sani. Non è noto se l'aumento della amiloide-beta nei partecipanti allo studio si riduca dopo una notte di riposo.


I ricercatori hanno anche scoperto che i partecipanti allo studio con maggiori aumenti di amiloide-beta hanno riferito un peggioramento dell'umore dopo la privazione del sonno.


"Anche se il nostro campione era piccolo, questo studio ha dimostrato l'effetto negativo della privazione del sonno sul carico di amiloide-beta nel cervello umano. Sono necessari ulteriori studi per valutare la generalizzabilità a una popolazione più ampia e diversificata", ha affermato il dott. Shokri-Kojori.


È anche importante notare che il legame tra i disturbi del sonno e il rischio di Alzheimer è considerato da molti scienziati "bidirezionale", poiché la quantità elevata di amiloide-beta può portare anche a disturbi del sonno.

 

 

 


Fonte: National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ehsan Shokri-Kojori, Gene-Jack Wang, Corinde E. Wiers, Sukru B. Demiral, Min Guo, Sung Won Kim, Elsa Lindgren, Veronica Ramirez, Amna Zehra, Clara Freeman, Gregg Miller, Peter Manza, Tansha Srivastava, Susan De Santi, Dardo Tomasi, Helene Benveniste, Nora D. Volkow. β-Amyloid accumulation in the human brain after one night of sleep deprivation. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2018; 201721694 DOI: 10.1073/pnas.1721694115

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.