Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco antidiabete è promettente per trattare i sintomi dell'Alzheimer

Fernanda De Felice della Queen's University (Canada) ha scoperto un meccanismo di malattia condiviso dall'Alzheimer e dal diabete di tipo 2.


Questo meccanismo, che consiste in un percorso che provoca infiammazione in diverse parti del cervello, porta a intolleranza al glucosio, disturbi della memoria e degenerazione delle sinapsi, le connessioni tra i neuroni.


Questa scoperta, presentata ieri 16 maggio 2018 al Canadian Neuroscience Meeting 2018 di Vancouver, può aprire la strada a nuove terapie per preservare la salute del cervello.


Il morbo di Alzheimer (MA) è un disturbo complesso. I professionisti della salute e i ricercatori riconoscono sempre più che il MA colpisce non solo la memoria, ma anche il sonno, l'appetito e l'umore (conducendo spesso alla depressione). Evidenze convincenti indicano che altre aree del cervello, non collegate classicamente alla memoria, sono toccate da questa malattia.


Il MA e il diabete di tipo 2 sono entrambe patologie la cui prevalenza è in aumento in tutto il mondo. Gli studi hanno dimostrato che il MA è un fattore di rischio per il diabete di tipo 2 e viceversa. La dott.ssa De Felice e il suo team hanno quindi cercato i fattori comuni che potrebbero spiegare questa compresenza.


"Sappiamo che il cervello di Alzheimer risponde meno all'insulina, il che è anche indicativo di una qualche forma di incrocio nei percorsi di queste malattie. Guardando i sintomi non correlati alla memoria del MA, stiamo comprendendo meglio la natura complessa di questa malattia e dei diversi percorsi che essa influenza", afferma la dott.ssa De Felice.


La sua ricerca sui modelli del MA, sia topi che primati non umani, l'ha portata a identificare un percorso che causa l'infiammazione nel cervello e che influenza la segnalazione dell'insulina e lo stress del reticolo endoplasmatico. La riduzione di insulina, o della sua segnalazione, è responsabile dell'aumento dei livelli di glucosio nel sangue osservato nel diabete, mentre lo stress del reticolo endoplasmatico è una misura del danno cellulare e può portare alla morte cellulare.


I legami molecolari tra AD e diabete suggeriscono nuove strategie terapeutiche basate su agenti anti-diabetici. Nel lavoro precedente, il gruppo della dott.ssa De Felice aveva testato una strategia simile, con il farmaco anti-diabete liraglutide. I suoi studi avevano dimostrato che il farmaco può invertire il deterioramento cognitivo, i cambiamenti nella sensibilità all'insulina e ripristinare le sinapsi nei modelli di primati non umani di MA.


"Una migliore comprensione del percorso coinvolto nello sviluppo dei complessi sintomi del MA sarà fondamentale per identificare più bersagli terapeutici, per trattare questa malattia devastante e preservare la salute del cervello", afferma la dott.ssa De Felice.

 

 

 


Fonte: Canadian Association for Neuroscience via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: 12th Annual Canadian Neuroscience Meeting

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)