Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer: come alterano la funzione dei neuroni le placche di amiloide

Alzheimer: come alterano la funzione dei neuroni le placche di amiloideNeuroni ippocampali di ratto in coltura primaria mostrano una proteina solubile fluorescente (a sinistra) e le traiettorie corrispondenti al movimento dei recettori del glutammato sulla sua superficie, misurate seguendo singole molecole. (Fonte: © Patricio Opazo / Daniel Choquet / IINS)L'accumulo di peptidi amiloidi sotto forma di placche nel cervello è uno degli indicatori principali del morbo di Alzheimer (MA).


Mentre gli effetti dannosi degli aggregati del peptide amiloide sono ben stabiliti, il meccanismo attraverso il quale agiscono sulle cellule cerebrali è ancora fumoso.


Ricercatori del CNRS e dell'università di Bordeaux hanno appena rivelato che esse alterano il normale funzionamento delle connessioni tra i neuroni interagendo con un enzima chiave della plasticità sinaptica. I risultati sono stati pubblicati il ​​12 giugno 2018 sulla rivista Cell Reports.


Il MA, che colpisce quasi un milione di francesi, è caratterizzato da un'alterazione prematura delle facoltà cognitive del paziente, seguita dalla degenerazione neuronale nelle fasi avanzate. Tre tipi di lesioni cerebrali sono caratteristiche della malattia: perdita neuronale, degenerazione fibrillare e accumulo di peptidi amiloidi che formano le placche. Il coinvolgimento rispettivo di questi diversi elementi nello sviluppo dei sintomi della malattia è ancora poco conosciuto.


I ricercatori sanno, ad esempio, che i peptidi amiloidi interrompono le sinapsi - l'area di contatto e della comunicazione chimica tra i neuroni - ma finora non capivano come lo fanno. Ora, la ricerca condotta dai gruppi dell'Institut Interdisciplinaire de Neurosciences (CNRS / Université de Bordeaux) ha rivelato il meccanismo molecolare che lega gli aggregati amiloidi e la funzione sinaptica carente osservata nei modelli animali del MA: gli oligomeri peptidici interagiscono con un enzima chiave nell'equilibrio sinaptico, impedendo così la sua normale mobilizzazione.


La molecola, chiamata CamKII, di solito orchestra la plasticità sinaptica, un aspetto di adattabilità neuronale che consente ai neuroni di rafforzare le loro risposte ai segnali che scambiano. Gruppi di neuroni che codificano un'informazione da memorizzare sono collegati da sinapsi, che sono esse stesse sotto il controllo dei meccanismi della plasticità sinaptica.


Quando la connessione tra due neuroni deve essere rinforzata per memorizzare le informazioni, ad esempio durante una stimolazione intensa, la CamKII si attiva e conduce a una catena di reazioni che rafforzano la capacità di trasmettere messaggi tra questi neuroni. La plasticità sinaptica è fondamentale per la memoria e l'apprendimento.


I peptidi amiloidi impediscono alla CamKII di partecipare a questo processo di plasticità sinaptica e il blocco alla fine porta alla scomparsa della sinapsi. Questa scoperta potrebbe trovare un'applicazione nelle prime fasi del  MA, quando si osservano carenze cognitive iniziali, che potrebbero essere collegate a questo malfunzionamento sinaptico.


L'obiettivo dei ricercatori ora è continuare a studiare gli aggregati di amiloide, soprattutto cercando di prevenire la loro interazione con la CamKII e la perdita di sinapsi osservate durante la malattia.

 

 

 


Fonte: CNRS-Centre National de la Recherche Scientifique (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Patricio Opazo, Silvia Viana da Silva, Mario Carta, Christelle Breillat, Steven J. Coultrap, Dolors Grillo-Bosch, Matthieu Sainlos, Françoise Coussen, K. Ulrich Bayer, Christophe Mulle, Daniel Choquet. CaMKII metaplasticity drives Aβoligomers-mediated synaptotoxicity. Cell Reports, 12 June 2018. DOI: 10.1016/j.celrep.2018.05.036

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)