Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


OCSE prevede raddoppio malati di demenza e costo insostenibile per sistemi sanitari

OCSE prevede raddoppio malati di demenza e costo insostenibile per sistemi sanitariCasi di demenza per 1000 abitanti nel 2017 e previsti nel 2037 (Fonte: OCSE)

Nei Paesi Ocse nel 2017 si contano circa 19 milioni di persone con demenza che secondo le stime potrebbero arrivare a 41 milioni nel 2050. E il tutto ha un costo, economico e sociale, enorme che raggiungerà la cifra monstre di circa 1.000 miliardi di dollari nel 2018. I numeri sono stati resi noti dall’Ocse nel suo ultimo Rapporto sulle Demenze dal titolo ‘Care Needed: Improving the Lives of People with Dementia’.


L’Ocse ricorda come i numeri riguardanti le demenze “continueranno ad aumentare con l'invecchiamento della popolazione”. A vedere i numeri infatti ai vertici tra i 44 Paesi esaminati, per numero di persone con demenza ogni 1.000 abitanti ci sono gli Stati che storicamente hanno al loro interno un gran numero di anziani. In testa c’è il Giappone (23,3 persone con demenza ogni 1.000 abitanti nel 2017) seguito dall’Italia (22,5) e dalla Germania (20,2). La media Ocse nel 2017 è di 14,8. E le stime parlano anche di una forte crescita nei prossimi 20 anni. In Italia, per esempio, nel 2037 si stima che saranno affetti da demenza 33,7 residenti ogni 1.000.


Nel rapporto l’Organizzazione presenta la valutazione più aggiornata ed esauriente sullo stato della cura della demenza nei paesi aderenti”.

 
Nel rapporto si rimarca come “negli ultimi anni, i paesi dell'OCSE hanno intensificato i loro sforzi per fornire cure di alta qualità e diagnosi”. Anche se tutto ciò non è sufficiente ed “è necessario migliorare la misurazione del fenomeno allo scopo di migliorare la qualità dell'assistenza e della vita per le persone con demenza”. L’Ocse segnala infatti come vi siano molti problemi sulle diagnosi dato che meno del 40% le stima. Criticità anche per quanto riguarda la gestione dei pazienti che in molti casi risulta frammentata (anche a livello di sistema di dati) e inadeguata ai bisogni reali delle persone. Molto è il lavoro da fare, per l’Ocse, anche dal lato della formazione degli operatori sanitari e dei caregiver.

 
“Misurare e confrontare i servizi che vengono forniti alle persone con demenza – si legge - e i risultati che si ottengono è una parte cruciale del miglioramento della cura. La maggior parte dei sistemi sanitari ha dati molto scarsi sulla cura della demenza e i paesi dovrebbero lavorare per rafforzare la misurazione della qualità e gli esiti della cura della demenza”.

 
Il rapporto per questo motivo fornisce dei suggerimenti per attivare una serie di politiche che possono aiutare i paesi a migliorare la diagnosi, rafforzare l'accesso ai servizi di assistenza, migliorare la qualità dell'assistenza e sostenere le famiglie e le persone che si prendono cura dell persone affette da demenza.
 


I suggerimenti Ocse:

  • Formazione su scala e supporto per i medici, in particolare nelle cure primarie
  • Migliorare la codifica della demenza e il collegamento dei dati, dall'assistenza primaria all'ospedale
  • Sviluppare e diffondere le migliori linee guida
  • Rafforzare percorsi post-diagnostici, coordinamento delle cure per la gestione delle persone, in particolare per la demenza complessa
  • Formazione su scala e supporto per i caregiver
  • Rafforzare le capacità di gestione della demenza e la formazione per il personale di assistenza
  • Sviluppare e diffondere le migliori pratiche per la costruzione di strutture adeguate ai bisogni delle persone con demenza
  • Considerare incentivi finanziari e professionali per il personale che offre assistenza
  • Sviluppare e monitorare regolarmente le principali misure di qualità dell'assistenza, tra cui la prescrizione di antipsicotici 

 

Scarica il rapporto (in inglese)

 

 


Fonte: Quotidiano Sanità

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)