Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto un potenziale approccio per trattare una delle cause più comuni di demenza

Scoperto un potenziale approccio per trattare una delle cause più comuni di demenza

Studi con ratti hanno scoperto che un trattamento può invertire i cambiamenti nei vasi sanguigni nel cervello associati alla microangiopatia cerebrale (SVD da Small Vessel Disease). Il trattamento previene anche il danneggiamento delle cellule cerebrali causato da questi cambiamenti dei vasi sanguigni, aumentando la speranza che possa offrire una terapia per la demenza.


I pazienti con SVD sono diagnosticati dalle scansioni cerebrali, che rilevano danni alla sostanza bianca - una componente chiave del cablaggio del cervello. Fino ad ora non sapevamo come i cambiamenti nei piccoli vasi sanguigni nel cervello associati alla SVD possono causare danni alle cellule cerebrali.


Un gruppo di ricercatori dell'Università di Edimburgo ha scoperto che l'SVD insorge quando le cellule che rivestono i piccoli vasi sanguigni nel cervello diventano disfunzionali. Questo li induce a secernere una molecola nel cervello. La molecola ferma la produzione dello strato protettivo che circonda le cellule cerebrali - chiamata mielina - portando a danni cerebrali.


Gli esperimenti hanno scoperto che, trattando dei ratti con farmaci che impediscono alle cellule dei vasi sanguigni di diventare disfunzionali, si invertono i sintomi di SVD e si previene il danno cerebrale.


La prof.ssa Anna Williams, del Centro Medicina Rigenerativa, autrice senior dello studio, ha dichiarato:

Questa importante ricerca ci aiuta a capire perché insorge la malattia dei piccoli vasi, fornendo un collegamento diretto tra i piccoli vasi sanguigni e i cambiamenti nel cervello che sono collegati alla demenza. Mostra anche che questi cambiamenti potrebbero essere reversibili, il che spiana la strada a potenziali trattamenti.


I ricercatori dicono che ulteriori studi dovranno testare se il trattamento funziona anche quando la demenza è già stabilita e se ne può invertire i sintomi.


La dott.ssa Sara Imarisio, responsabile della ricerca di Alzheimer's Research UK, ha dichiarato che lo studio ha evidenziato una direzione promettente per la ricerca di trattamenti che potrebbero limitare gli effetti dannosi dei cambiamenti dei vasi sanguigni e mantenere funzionanti più a lungo le cellule nervose.


La malattia dei piccoli vasi, o SVD, è una delle cause principali di demenza e può anche peggiorare i sintomi dell'Alzheimer. È responsabile di quasi la metà di tutti i casi di demenza nel Regno Unito ed è una delle principali cause di ictus, che rappresentano circa un caso su cinque.  Le stime indicano che ci sono quasi 47 milioni di persone che vivono con demenza in tutto il mondo e che i numeri interessati dovrebbero raddoppiare ogni 20 anni, salendo a oltre 115 milioni entro il 2050.


Il Dott. Nathan Richardson, responsabile di medicina molecolare e cellulare del Consiglio di Ricerca Medica, ha detto:

"Questo studio è un grande esempio di come si può applicare la scienza di scoperta innovativa nei meccanismi rigenerativi, per migliorare la nostra comprensione di come i cambiamenti vascolari contribuiscono alla demenza. Questa ricerca sui ratti apre nuove possibilità per lo sviluppo di terapie per la malattia dei piccoli vasi cerebrali.

 

 

 


Fonte: University of Edinburgh (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rikesh M. Rajani, Sophie Quick, Silvie R. Ruigrok, Delyth Graham, Sarah E. Harris, Benjamin F. J. Verhaaren, Myriam Fornage, Sudha Seshadri, Santosh S. Atanur, Anna F. Dominiczak, Colin Smith, Joanna M. Wardlaw, Anna Williams. Reversal of endothelial dysfunction reduces white matter vulnerability in cerebral small vessel disease in rats. Science Translational Medicine, 2018; 10 (448): eaam9507 DOI: 10.1126/scitranslmed.aam9507

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)