Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Impronta' unica del cervello può prevedere l'efficacia di un farmaco

La medicina personalizzata - terapie adattate alla fisiologia unica del paziente - è da molto tempo un obiettivo di ricercatori e medici. Una nuova ricerca fornisce un modo di offrire trattamenti personalizzati ai pazienti con malattie neurologiche.


I ricercatori del Neurological Institute and Hospital (The Neuro) della McGill University di Montreal e del Ludmer Center for Neuroinformatics and Mental Health hanno sviluppato una 'impronta per intervento terapeutico' (pTIF-Therapeutic Intervention Fingerprint). Questo pTIF predice l'efficacia di puntare  fattori biologici specifici (deposito di amiloide / tau cerebrale, infiammazione, disregolazione funzionale neuronale) per controllare l'evoluzione della malattia del paziente.


Lo studio, pubblicato su Neuroimage il 14 giugno 2018, con primo autore Yasser Iturria-Medina, ha usato la modellazione computazionale del cervello e le tecniche di intelligenza artificiale per analizzare i dati neurologici di 331 pazienti malati di Alzheimer e controlli sani. I dati includevano molteplici modalità di tomografia ad emissione di positroni (PET) e risonanza magnetica (MRI).


Con questi dati, Iturria-Medina e colleghi sono riusciti a classificare i pazienti nei sottotipi di TIF, in base agli interventi potenzialmente più benefici per i fattori specifici. Gli autori hanno verificato che questi sottotipi fossero rilevanti, confrontandoli con i profili genetici individuali dei pazienti. Hanno visto che pazienti nello stesso sottotipo pTIF avevano una espressione genica simile, il che significa che è simile il meccanismo in cui i geni influenzano la loro fisiologia.


Poiché i farmaci per controllare la progressione della malattia dovrebbero modificare l'espressione genica e le proprietà del cervello allo stesso tempo, i farmaci adattati ai sottotipi di pTIF sarebbero molto più efficaci dei farmaci progettati per trattare tutti i pazienti con Alzheimer.


Questo è il primo studio che individua un legame diretto tra dinamica cerebrale, risposte terapeutiche previste e alterazioni molecolari e cognitive nei pazienti. Utilizzando i sottotipi di pTIF, i farmaci possono essere progettati per il profilo esclusivo di espressione genica di un paziente e per le caratteristiche fenotipiche del cervello, fatto che rappresenta un importante progresso nella medicina personalizzata. Potrebbe anche migliorare l'efficacia e ridurre il costo delle sperimentazioni cliniche sui farmaci, se usato come metodo per selezionare i pazienti.


"In linea con i principi della medicina personalizzata, la struttura introdotta potrebbe portare a cure mediche più efficaci, minori effetti secondari indesiderati e riduzione sostanziale dei costi farmaceutici / clinici associati alle sperimentazioni cliniche, accelerando così il ciclo di creazione-valutazione di nuovi agenti terapeutici", dice Iturria-Medina. "Il nostro lavoro futuro si concentrerà sull'applicazione del pTIF ad altri disturbi neurologici, validandolo ampiamente e, soprattutto, rendendo disponibili alla comunità internazionale gli strumenti analitici risultanti, attraverso piattaforme ad accesso aperto".

 

 

 


Fonte: McGill University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yasser Iturria-Medina, Félix M. Carbonell, Alan C. Evans. Multimodal imaging-based therapeutic fingerprints for optimizing personalized interventions: Application to neurodegeneration. NeuroImage, 2018, DOI: 10.1016/j.neuroimage.2018.06.028

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)