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L'Huperzine A (Huperzia serrata) fallisce i test clinici di Alzheimer

Questo rientra nella categoria: non credo alle montature [pubblicitarie].

All'inizio, quando ho cominciato a fare ricerche sull'Alzheimer, c'era molta enfasi sull'Huperzine A, alcaloide sesquiterpene naturale che si trova negli estratti della pianta dei "muschi di abete"/felce Huperzia serrata.

C'era una scuola di pensiero che suggeriva che l'Huperzine A potesse migliorare l'attività cognitiva in alcuni pazienti di Alzheimer. C'era anche uno studio clinico di fase 2 in corso.

La parte più incredibile è che l'Huperzine era già in vendita, disponibile come "cosiddetto" integratore dietetico per la perdita di memoria e la compromissione mentale. Ero stupito di come molte persone venivano su questo sito chiedendo informazioni sull'Huperzine; ricorda che all'inizio il sito era piccolo.

Ero incuriosito al punto che ho iniziato a cercare studi disponibili in Cina, dove l'erba (un muschio, Huperzia serrata) era usata da centinaia di anni. Alla fine ho imparato che l'Huperzine e gli inibitori della colinesterasi, come Donepezil (Aricept), non si mescolano. I risultati della sperimentazione clinica sono ora disponibili.

Estratto

Obiettivo: L'Huperzine A è un inibitore della colinesterasi naturale derivato dalla pianta Huperzia serrata cinese che si può paragonare favorevolmente nell'efficacia sintomatica agli inibitori della colinesterasi attualmente in uso per l'Alzheimer (AD).

Metodi: Abbiamo valutato la sicurezza, la tollerabilità e l'efficacia dell'huperzine A nell'Alzheimer da lieve a moderata, in uno studio multicentrico in cui a 210 soggetti, è stato sommininstrato in modo randomizzato placebo (70 persone) o huperzine A (200 mg BID [70 persone] o 400 mg BID [70 persone]), per almeno 16 settimane, con 177 soggetti che hanno completato la fase di trattamento. L'analisi primaria ha valutato gli effetti cognitivi dell'huperzine A 200 mg BID (cambio nella Alzheimer Disease Assessment Scale-cognitive subscale [ADAS-Cog] alla settimana 16 a 200 mg BID rispetto al placebo). L'analisi secondaria ha valutato l'effetto dell'huperzine A mcg 400 BID, così come l'effetto sugli altri risultati, tra cui il Mini-Mental State Examination, il test Alzheimer's Disease Cooperative Study-Clinical Global Impression of Change, il test Alzheimer's Disease Cooperative Study Activities of Daily Living, e il Neuropsychiatric Inventory (NPI).

Risultati: L'Huperzine A 200 mg BID non ha influenzato il cambio nell'ADAS-Cog a 16 settimane. Nelle analisi secondarie, l'huperzine A 400 mg BID ha mostrato un miglioramento di 2,27 punti nell'ADAS-Cog a 11 settimane contro un calo di 0,29 punti nel gruppo placebo (p = 0,001) e un miglioramento di 1,92 punti contro un miglioramento di 0,34 punti nel gruppo placebo (p = 0,07) alla settimana 16. Cambiamenti nella impressione clinica globale del cambiamento, NPI, e nelle attività di vita quotidiana non sono stati significativi a entrambi i dosaggi.

Conclusioni: L'analisi di efficacia primario non ha mostrato benefici cognitivi con l'huperzine A 200 mg BID.

Classificazione delle prove: Questo studio fornisce la prova della classe III che l'huperzine A 200 mg due volte al giorno non ha alcun effetto cognitivo dimostrabile nei pazienti con AD da lieve a moderata.

 


Fonte: Neurology.org Studio finanziato dai NIH / NIA e Neuro-Hitech, Inc. Il manoscritto è stato condiviso con i rappresentanti della NIA.

Pubblicato su Alzheimer's Reading Room il 19 aprile 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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